giovedì 29 gennaio 2009

L'abbigliamento premaman

A Roma (ma credo anche nelle altre città):

- Pret-a-maman: Via di Ripetta: linea molto carina, di Nicol Caramel, vestiti di lycra, linea elegante e raffinata, utilizzabili anche dopo il parto (io ho preso qui il vestito per il mio matrimonio!). Ha anche costumi da bagno (non sportivi).

- Faire dodo: Linea giovane. A Roma ha vatri punti vendita (vedi qui)

- La Cicogna: Via Frattina. Ha un corner premaman con una bella linea di abbigliamento. Jeans premaman con fascia in vita molto belli.

- Yamamay: ha in genere delle cose stretch utilizzabili con il pancione e delle cose premaman. Hanno anche costumi da bagno premaman.

- Zara: ha una sezione premaman

-Prénatal: ha chiaramente un reparto premaman, anche se la qualità a me non è sembrata granchè ed i prezzi elevati.

Se andate negli Stati Uniti, Gap ha un reparto maternity molto fornito e a buon mercato.

mercoledì 28 gennaio 2009

Gravidanza e Sport

In gravidanza è meglio interrompere ogni pratica sportiva fino a che non si sia sentito il proprio ginecologo. In genere è consigliato il nuoto per gestanti. L'acqua infatti alleggerisce il peso della pancia e - inoltre- si può fare amicizia con altre future mamme, cosa che risulta preziosa dopo il parto, per condividere le esperienze e superare dubbi e momenti di difficoltà con l'aiuto di altre neomamme. A Roma sono svariati i centri in cui si può praticare il nuoto per gestanti. Chiaramente è consigliabile scegliere quello più vicino alla propria abitazione, per non dover guidare o stare a lungo sui mezzi pubblici quando poi si sarà avanti con la gestazione.
Ecco qualche indirizzo di piscine dove si pratica il nuoto gestanti a Roma:

Piscina Foro Italico
Piazza L. De Bosis, 3
Roma
tel: 06 3201498

Sporting Club Laurentina
tel 06 5919866
(istruttore: Alberto)

Il melograno
Via Saturnia 4A
00183 Roma
Tel 06/70475606
Fax 06/77207045
Segreteria
lunedì, mercoledì, venerdì
10,00-13,00
lunedì, martedì
16,00-20,00

Ospedale: chi invitare



Il mio consiglio (soprattutto se farete un parto cesareo) è: nessuno! Tranne forse vostra madre, o qualcuno con cui avete la stessa confidenza.
Prima del parto si pensa che i giorni di ospedale siano come una sorta di vacanza-evento, a cui farà piacere che assistano o partecipino tante persone. Una volta partorito però, credetemi, non vorrete avere nessuno vicino, tranne il vostro partner. Si è stanche, sia dopo un parto naturale che dopo un cesareo, che per di più comporta un'anestesia. Dopo il parto cesareo si hanno cateteri, non ci si può alzare dal letto, si hanno dolori e molta stanchezza generale.
In entrambi i tipi di parto, quando il bambino dormirà, sarà importante cercare di riposare perchè il neonato si sveglia anche di notte per mangiare (sempre che si sia scelta una struttura con il rooming-in), per cui si potranno fare solo dei pisolini di massimo 1-2 ore consecutive per vari giorni. Per questo è importante risparmiare le forze e non mettersi a perdere tempo in ciance. Una cara amica che vi porta un tiralatte in ospedale vi sarà probabilmente gradita, non così la vicina di casa che vi porta un mazzo di fiori (che tra l'altro non andrebbero portati nelle stanze con neonati perchè il polline può dare irritazione) e vi dice che il bambino somiglia a voi o a vostro marito, è troppo grasso, troppo magro, vi inizia a parlare di come erano i suoi figli appena nati, ecc.
Per questo vi consiglio di non diffondere la data precisa del vostro parto, dite solo il mese (seguente a quello reale), che non volete fare sapere la data esatta per scaramanzia, ecc. Così una volta uscite dall'ospedale potrete - a vostro piacimento- far sapere a chi volete che avete partorito.
Anche ai parenti più stretti dite che il giorno del parto potranno venire ma che la visita dovrà essere limitata a una mezz'ora al massimo.
E nel momento del bisogno dovrà essere il vostro partner, da vero alleato, a spiegare ai presenti, a chi telefona o si presenta senza avvertire in ospedale che siete veramente stanche e che è meglio rimandare la visita a quando sarete tornate a casa.
Personalmente io non me la sono sentita di avere ospiti neanche a casa per varie settimane dopo il parto.

martedì 27 gennaio 2009

Siti e libri di riferimento

Io ho trovato interessanti questi libri:

- What to expect when you're expecting (molto famoso negli USA, in inglese, con tante informazioni)
- Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno. Carlos Gonzales
- Io mi svezzo da solo, dialoghi sullo svezzamento, di Lucio Piermarini.

E in rete, questi siti:

- Babycenter.com (ci si iscrive ed ogni settimana arriva un'email che spiega a che punto è la gravidanza e il bambino con utili suggerimenti, foto, video, commenti di altre mamme, ecc)
- Whattoexpect.com

Acquisti online:

- I piccolissimi, articoli naturali per bambini ed adulti
- The baby catalogue (dagli UK)
- Baby earth (dagli USA)

domenica 25 gennaio 2009

Le coliche


Giacomo non ha avuto le coliche, ma solo un periodo di un paio di settimane nel primo mese in cui la sera piangeva per una mezz'ora prima di addormentarsi. Non so se sono state vere e proprie "coliche", credo di no, perchè a quanto so le coliche si manifestano in pianti a dirotto per varie ore, in genere di sera, il bambino diventa rosso e tira su le gambine piegate, verso il petto.
Il pediatra ci disse che forse aveva aria nella pancia e che questo poteva dargli dei fastidi e gli prescrisse il Mylicon. Invece del Mylicon, che è un farmaco, ho scelto di dargli uno sciroppo di erbe, l'Actenacol, consigliatomi dalla puericultrice e confermatomi da un altro pediatra (ogni pediatra ha il suo orientamento). Non so se sia stata una coincidenza, ma dopo qualche giorno i pianti sono finiti. Ho dato lo sciroppo a Giacomo fino al terzo mese. Non ha più avuto disturbi.

Di seguito i vari rimedi che ho trovato si possono usare contro le coliche:

1) Actenacol sciroppo
2 volte al giorno prima della poppata (poppata del pranzo e della sera), quantità a secondo del peso (vedi foglietto illustrativo)

2) Mylicon
10 gocce prima della poppata 3 volte al giorno x 7 gg. Leggendo in rete ho visto comunque che questo non è un rimedio provato contro le coliche, cioè spesso non funziona (e infatti vedi sotto)

3) Cuprum Elle (omeopatico)
Mezza compressa in acqua prima della poppata 4 volte al giorno

4) Reuterin gocce (fermenti lattici)

Aggiornamento: Carlos Gonzales, nel suo libro "Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno" tratta anche delle coliche (pag 102) o "eccessivo pianto dell'infanzia" (il termine "coliche" è inesatto perchè la colica è una contrazione spasmodica di un viscere vuoto e dato che il lattante non è un è un viscere vuoto, il nome non è azzeccato, inoltre non è detto che il pianto sia provocato da dolori addominali derivanti da gas). Sintetizzando (ma il libro è bello, per cui vi consiglio di leggerlo) lui dice che nei paesi in cui i neonati passano molto tempo in braccio alla madre (per es. in Corea) a differenza che in occidente dove le madri vengono spinte a farli stare nella culla o carrozzina ["perchè altrimenti si abitua" mi diceva il mio primo pediatra] i neonati non presentano le coliche, intese come pianto serale che quindi - deduco da quanto scrive- sarebbero semplicemente l'espressione di un disagio del neonato, che può essere alleviato con l'affetto e la cura della mamma (prenderlo in braccio prima che inizi a piangere ed in pratica lasciargli passare molto tempo in braccio fin da quando nasce). Le coliche sono quindi nient'altro che l'espressione da parte del neonato di qualcosa che non va, che gli dà fastidio o male. Un pediatra statunitense, Taubman, dimostrò che con semplici istruzioni le coliche passavano in meno di due settimane:
1. Cercate di non lasciare mai piangere vostro figlio
2. Per scoprire perchè piange vostro figlio, prendete in considerazione le seguenti possibilità:
- il bambino ha fame e vuole mangiare
- il bambino vuole succhiare, anche se non ha fame
- il bambino vuole essere preso in braccio
- il bambino è annoiato e ha bisogno di stimoli
- il bambino è stanco e vuole dormire
3. Se continua a piangere per più di 5 minuti dopo una di queste risposte provatene un'altra
4. Decidete voi in quale ordine provare le precedenti opzioni
5. Non abbiate paura di nutrire troppo vostro figlio. Questo non può accadere
6. Non abbiate paura di crescere male vostro figlio. Neanche questo può accadere.

Gonzales ricorda poi che non esiste nessuna malattia mentale che sia causata da un eccesso di braccia, di amore, di carezze..

venerdì 23 gennaio 2009

La borsa per l'Ospedale


Meglio averla pronta dall'8° mese:

- Penna e taccuino
- Orologio con cronometro x contare le contrazioni (per parto naturale)
- IPod/Computer portatile/ libri (i primi giorni il bambino impiegava ore a poppare, e in quelle ore mi vedevo qualche film in DVD sul computer portatile o leggevo)
- Videocamera, macchina fotografica
- Olio massaggio, crema idratante
- Strumenti massaggio (palla da tennis, ..)
- Cuscino per allattamento (utile anche per sdraiarci il neonato)
- Caramelle o leccalecca senza zucchero (soprattutto per parto naturale)
- Dentifricio, spazzolino, colluttorio
- Pantofole non scivolose
- Spazzola, legaccio capelli
- Liquidi lenti o occhiali (nel caso si portino gli occhiali)
- Miele, fette biscottate (per il travaglio, nel parto naturale, consigliate dall'ostetrica)
- Cambio di abiti per il partner
- Mutande di Rete (2), assorbenti donna
- Camice da notte con apertura davanti (2)
- Calzini
- Asciugamano

Per il bambino:

- 4 completi per il neonato (body, maglietta e pantaloncini), copertina, asciugamanino, pannolini baby (se non forniti dal reparto), calzini, pigiamini.
- 4 Mutandine baby (se richiesto dall'Ospedale)

Post parto:

- Pancera (ma io l'ho usata 1 giorno solo)
- Reggiseno per allattamento (comodo quello in cotone bio che si acquista sul sito dei Piccolissimi perchè non ha ganci)
- Completo per uscire dall’Ospedale (largo, come se si fosse incinta di 5 mesi)
- Snacks (da mangiare tra i pasti dell’ospedale e durante l’allattamento di notte)
- Completo per il neonato, per uscire dall’Ospedale
- Navetta/Ovetto/Portenfant
- Tappi per le orecchie, mascherina per la luce (se si usano)

Io mi sono portata anche una piccola lampada da tavolo perchè la luce della camera era troppo forte e quando allattavo di notte volevo cercare di non svegliare mio marito che dormiva nel letto accanto al mio (e pensavo -ottimista- che potevo iniziare ad abituare mio figlio alla penombra notturna) e un cuscino allattamento morbido che mi è servito per non far cadere dal letto mio figlio durante la notte (avendo fatto il cesareo era difficile per me tirarlo su dalla culla i primi giorni, in piu' volevo tenerlo vicino) vedi disegno sotto:




mercoledì 21 gennaio 2009

Problemi in allattamento: la mastite


Dal momento che nei primi 3 mesi ho avuto diverse volte la mastite (oltre ad un ingorgo il 2° giorno dopo il parto) penso che prima di partorire sia utile sapere qualcosa su come affrontare questa eventualità, sperando che non vi capiti, in quanto è una cosa piuttosto fastidiosa. Ecco le informazioni che ho trovato in rete:

La mastite è l’infiammazione di una zona della mammella e si manifesta con una certa frequenza nelle donne che allattano, soprattutto durante le prime settimane dopo il parto. A volte alcuni batteri o funghi possono trasformare l’infiammazione in una vera e propria infezione. La causa più frequente della mastite è l’ostruzione di uno o più dotti galattofori (che sono piccoli tubicini che fanno defluire il latte fino al capezzolo); l’ostruzione determina la perdita di piccole quantità di latte intorno al tessuto mammario e di conseguenza una risposta infiammatoria del tessuto.
È evidente che la migliore misura per prevenire l’ostruzione e, dunque, la mastite consiste nel permettere un normale deflusso del latte con la suzione del bambino. È importante, quindi, sia allattare a richiesta, senza imporre orari rigidi, sia non dare limiti alla suzione del bambino, concedendogli il tempo necessario (che sarà diverso da bambino a bambino) per completare la poppata .
Imporre delle regole (“dieci minuti da una parte e 10 dall’altra”) può causare un ristagno di latte,in quanto non si permette il normale deflusso di latte che la suzione completa del bambino consente. È possibile, tuttavia, che un bambino stia attaccato a lungo al seno, ma la sua posizione e il suo attacco non siano corretti e che, di conseguenza, la suzione non sia adeguata. A volte, tuttavia, è il bambino che, pur essendo attaccato bene al seno della mamma, non riesce a far defluire bene il latte dalla mammella (ad esempio un bambino con una suzione debole, un prematuro). In questi casi sarà opportuno spremere manualmente il seno o ricorrere all’uso del tiralatte.
Indossare un reggiseno stretto è un altro fattore di rischio: la compressione può causare il blocco del deflusso di latte in un dotto con conseguente infiammazione. La mastite può anche derivare da una ragade al capezzolo (che è causata sempre da un non corretto attacco del bambino al seno): in questo caso la lesione favorisce la penetrazione dei germi che poi risalgono i dotti, provocandone in un punto l’infiammazione.
Il dotto ostruito:che fare? Un dotto ostruito provoca un dolore non intenso e un gonfiore localizzati in un punto ben preciso della mammella; non si accompagna né a febbre né a malessere generale. In presenza di questi sintomi bisogna aumentare la frequenza delle poppate dal lato affetto, massaggiando delicatamente la zona gonfia e dolente verso l’areola e applicando prima della poppata un panno caldo-umido: queste misure favoriscono
il deflusso del latte nel dotto bloccato.
Se non si avviano tempestivamente queste misure, si può arrivare a una vera e propria mastite con la comparsa di una tumefazione diffusamente rossa,
molto dolente, con febbre e malessere. Le misure terapeutiche saranno uguali a quelle del dotto bloccato: anche in questo caso è importante favorire le suzioni frequenti; il bambino, infatti , può bere senza problemi il latte anche in presenza di una mastite infettiva; in aggiunta, può essere utile per la madre l’assunzione di analgesici e, eventualmente, anche di antibiotici (il ciclo dovrà dura re non meno di 10-14 giorni), su prescrizione medica.
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In pratica se viene un ingorgo bisogna armarsi di pazienza e fare delle "pezzature" cioè mettere delle pezze imbevute di acqua calda sul seno ingorgato per una mezz'ora, cambiando le pezze quando si intiepidiscono e poi massaggiare il seno in modo deciso con movimenti circolari verso l'areola in modo da aiutare il deflusso del latte, quindi spremere il seno o manualmente o usare il tiralatte (consiglio di portarne uno in Ospedale, qualunque tipo di parto si intenda fare perchè può essere utile nei giorni immediatamente seguenti. Io ne ho usato uno manuale dell'Avent che ha funzionato bene).

Il tiralatte non va usato però se non serve, cioè al posto dell'allattamento (tirandosi il latte il giorno per dormire la notte e dando al bambino - o facendogli dare- il latte tirato con un biberon), perchè il bambino deve farsi i muscoli della mandibola e se ci si tira il latte e poi lo si dà con il biberon (o con la siringa o il cucchiaino) in pratica il bambino non migliora la muscolatura e così si può finire in una spirale che può portare alla fine dell'allattamento al seno.

L'allattamento


Il non avere latte, una volta partorito, è un evento di estrema rarità”, così c’era scritto sul cartoncino con i dati di mio figlio che mi hanno dato in clinica. Ed in effetti, se il bambino viene attaccato al seno entro brevissimo tempo dal parto (al massimo un’ora) e se si allatta “a richiesta” nei giorni seguenti (il che significa più o meno dalle 8 alle 12 volte al giorno e anche e soprattutto di notte), in terza giornata (per i cesarei in quarta) si ha la montata lattea.
La sostanza che esce dal seno all’inizio è il colostro, un liquido giallastro molto ricco di proteine e che contiene tutto quello che serve al neonato per vivere durante quei primi giorni. Non è necessario dare aggiunte di latte, o altri liquidi, anzi è sconsigliato perché il delicato sistema digestivo del neonato è fatto per ingerire, in quei giorni, solo il colostro (ecco perchè bisogna diffidare degli Ospedali con il "nido", dove le "aggiunte" sono di solito utilizzate).

Allattare, nonostante sia una cosa naturale, non è sempre facilissimo; i dotti galattofori si devono aprire e quando il bambino succhia in genere all’inizio è doloroso. Nel tempo diventa più facile e, nel giro di alcune settimane, anche piacevole. Se si allatta "a richiesta", cioè ogni volta che il bambino ha fame (e all’inizio non è facile capirlo, ma in genere come indicazione di massima si può dire che il pianto da fame è quello che non si placa con nulla), la quantità di latte prodotta dal seno materno si adatta perfettamente alla quantità necessaria dal bambino (che in seconda giornata-cioè due giorni dopo il giorno del parto- è 10 grammi al giorno, in terza, 20 grammi, in quarta 30, in quinta 40 e in sesta 50). Più il bambino ciuccia e più si stimolano le ghiandole mammarie e più aumenta il latte. Per aumentare la produzione si possono anche assumere tisane di fieno greco (in erboristeria, o la tisana della mamma Weleda). Occorre poi bere acqua, perché l’allattamento chiaramente fa perdere liquidi. Bere in base alla sete, perché troppa acqua puo’ inibire la prolattina che è l’ormone che fa produrre il latte.

Il corretto allattamento vuole che si svuoti prima un seno e poi l’altro. Quindi il bambino va tenuto su un seno finchè non si stacca, perché non c’è più latte, e poi spostato all’altro. Se il secondo viene svuotato poco, la volta successiva si inizierà da quello. E’ utile tenere un quadernetto in cui si annota quale seno ha allattato e in che ordine, insieme agli orari.

Durante le prime 6 settimane dopo il parto è sconsigliabile utilizzare ciucci o biberon per evitare che il bambino confonda il modo di succhiare, che nei due casi (ciucci e biberon da un lato e seno dall’altro) è completamente diverso. Si dice che i neonati allattati al seno in genere rifiutano il ciuccio, così non è stato per mio figlio Giacomo, che ama ciuccio e seno. Meglio non esagerare con il ciuccio (il ciuccio non come tappa bocca!) ma si è scoperto che l’uso notturno del ciuccio fa diminuire il rischio di SIDS (la sindrome da morte improvvisa dei neonati).

Durante l’allattamento è consigliato seguire una dieta particolare, evitando alcuni alimenti come bucce di pomodoro, fragole, pesche, albicocche (allergizzanti), crostacei, agrumi, spezie..però ci sono dei dottori che non considerano importante seguire questa dieta. La mia esperienza è che il pomodoro non ha per ora (siamo al 4° mese) dato effetti negativi, mentre il thé per esempio sì (il bambino non ha dormito tutto il giorno), così come gli agrumi (rigurgiti frequenti, ma potrebbe esere stata una coincidenza). Le fragole le ho evitate, così come i crostacei.

Se poi uno dei due genitori è un soggetto allergico, allora la mamma dovrà evitare, finchè allatta, di assumere latticini in modo da diminuire il rischio che il bambino diventi un soggetto allergico a sua volta. Il bambino dovrà poi parimenti evitare latticini nel primo anno di vita (fonte: Dr. Santoro, Casa di cura Santa Famiglia). La Santa Famiglia a Roma offre gratuitamente un corso sull'allattamento di un'ora e mezzo tenuto dal primario di neonatologia, Dottor Santoro.

Qui gli alimenti da evitare in allattamento
Qui la guida sull'allattamento dell'OMS
Qui le indicazioni su come usare il tiralatte
Qui le differenze tra il latte materno e quello vaccino (molto interessante, sull'importanza dell'allattamento al seno)
Qui cos'è e cosa bisogna fare in caso di mastite, che può capitare durante l'allattamento (leggere bene prima del parto perchè può venire anche nei primi giorni dopo il parto)

Se volete leggere un bel libro che fornisce molte informazioni utili sull'allattamento, vi consiglio il libro di Carlos Gonzales "Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno", io l'ho trovato illuminante.

L'unica cosa che può fare aumentare il latte è fare succhiare di più il bambino. La produzione di latte si adegua alla richiesta. Non ci sono alimenti, né bevande, né altro che possa farlo (unica cosa che è stato dimostrato possa aumentare un po' la produzione, oltre al bambino che succhia di più, è la birra, però attenzione perchè passa nel latte e il bambino può avere effetti collaterali gravi, come grave atonia e sonnolenza, per cui non vale la pena)

Per maggiori informazioni si può contattare La Leche League, la Lega del Latte, visitando il loro sito. Sono volontarie esperte di allattamento che aiutano a risolvere eventuali problemi e forniscono informazioni sull'allattamento.

Un'informazione curiosa che ho scoperto leggendo il libro di Carlos Gonzales (vedi menù accanto) è che si possono allattare anche i bambini adottati! Basta fare succhiare molto spesso il seno al bambino e questo stimola la produzione di latte. Incredibile..

Qui trovate un bell'articolo sull'allattamento, con dei video.

Qui i 10 passi per il successo dell'allattamento al seno (OMS)

martedì 20 gennaio 2009

Quello che serve a casa: i mobili per il bebé


Quello che dovrete avere sarà:
1. La culla e il lettino
2. Il fasciatoio
3. L'armadio dei vestiti

La culla e il lettino:
All'inizio il bambino può dormire nella carrozzina, che comunque si deve avere, per portare a spasso il neonato i primi mesi, ma già verso i 3-4 mesi ci potrebbe stare stretto (i bambini nascono tutti lunghi più o meno 50 cm e a 3 mesi sono lunghi 60-62 cm) pertanto si può prendere una culla (che sia lunga almeno 80 cm, internamente). Io ho scelto quella della Stokke, che è ovale, di legno e si trasforma in lettino e poi in letto. Ha le ruote e quando non si riesce più ad usare la carrozzina per portare il neonato di stanza in stanza per la casa, perchè il bambino è troppo lungo, diventa molto utile. La vendono molti negozi (vedere sul loro sito i rivenditori), ma va ordinata per cui occorre muoversi per tempo. Carino e utile, secondo me, il bastone reggitenda (+ tenda) che si può prendere come accessorio.

Il fasciatoio
La scelta è varia, si parte dai 27,5 euro (di quello dell'IKEA) in su. In genere ho notato che il costo medio si aggira intorno ai 250 euro per un fasciatoio con cassettiera, che sicuramente è utile in seguito per la stanza del bambino, anche se non ho trovato delle cassettiere di particolare pregio nè di legno massiccio. Dopo varie ricerche, ho scelto quello della Stokke di cui non ero molto convinta all'inizio perchè non ha i cassetti, ma dopo averlo utilizzato, insieme a tutti gli altri prodotti Stokke, sono giunta alla personale conclusione che è il loro prodotto migliore. Infatti il non avere i cassetti ha il vantaggio che si ha sempre sotto controllo quello che c'è nel fasciatoio (tutine di ricambio, asciugamani, pannolini, ecc), né si perde tempo nè ci si distrae dal bambino nell'aprire i cassetti. Inoltre è molto alto - il che è comodo per la schiena- ha il posto per i piedi della mamma, il bambino si mette dritto e non di traverso come sugli altri fasciatoi, cosa che trovo più comoda per il cambio e alla fine del suo utilizzo si può trasformare in scrivania per il bambino. Infine è di legno e non di truciolato come gli altri fasciatoi che avevo visto e dà un senso di durata (in caso si può sempre rivendere). Il costo: quasi 500 euro.

L'armadio
Anche qui io ho preso Stokke, ha una profondità di soli 30 cm, che si può raddoppiare acquistando il modulo libreria (che all'occorrenza si monta dietro al modulo armadio e appunto lo rende più profondo), sicuramente ce ne sono di migliori e più spaziosi e meno cari (stiamo sui 750 euro).


Quello che serve quando nasce un bambino


Meglio avere pronto tutto per la nascita, almeno un mese prima del parto, perchè poi, una volta arrivato il bambino, non ci sono più nè il tempo nè la forza di andare a fare grandi spese.
Questo è quello che è servito a me:
  • Culla (+ lenzuoli, coperte, paracolpi,..)
  • Passeggino-carrozzina
  • Ovetto (piu’ avanti)
  • Fasciatoio
  • Vaschetta per bagnetto (dall'Ikea a pochi euro vendono le meno ingombranti)
  • Pannolini (Pampers sensitive 2-5 kg sono i piu’ piccoli, dai 4 kg io ho usato quelli biodegradabili di mais Moltex o plastica bio)
  • Salviettine umidificate (usare quelle senza alcool e solo quando si esce, altrimenti cotone e acqua)
  • Garza per cordone ombelicale
  • Paracapezzoli (per eventualità di dolore passeggero in allattamento)
  • Reggiseno allattamento (2)
  • Camicia da notte allattamento (per l'Ospedale): aperta davanti
  • Crema per il corpo baby (non indispensabile, consiglio: Weleda che è tutta naturale)
  • Bagnoschiuma (suggerisco: bagno baby alla calendula Weleda) baby - anche se c'è chi consiglia di non usare detergenti sui neonati (vedi questo libro di un noto pediatra americano), io lo usavo una volta a settimana al massimo
  • Forbicine con punte arrotondate (da Prenatal a pochi euro)
  • Spugna naturale
  • Asciugamano con cappuccio (2 o 3)
  • Termometro x bagnetto (da Prenatal a pochi euro)
  • Dischetti di cotone (per pulire il sederino, con acqua, d Prenatal 1,90€)
  • Alcol puro – per medicare cordone (o tintura madre di calendula, naturale)*
  • Soluzione fisiologica + siringa (senza ago) – per fare i lavaggi del nasino la mattina**
  • Olio per massaggio (olio baby alla calendula Weleda o olio Vata dell’Ayurveda Maharishi) per massaggiare e oliare la cute del bebé ogni giorno
  • Crema protettiva x il sederino (io uso quella protettiva della Weleda alla calendula, contiene zinco, ma il resto è naturale), da usare ad ogni cambio di pannolino
  • Garzette – per lavare gli occhi la mattina con la soluzione fisiologica
  • Bilancia elettronica (a Roma la si può trovare in affito presso “Il Neonato” tel 06 86320950, la consegnano e ritirano a domicilio, per 3 mesi costa circa 60 Euro, quella che pesa i 10 grammi)***
  • Marsupio (io l'ho usato poco) o fascia portabebè (usata molto di più del marsupio, è più comoda)
  • Tiralatte (importante! portarlo in Ospedale per combattere eventuali ingorghi mammari)
  • Sacchetti x congelare il latte
  • Biberon (non dare mai il primo mese e prenderlo di vetro )
  • Lanolina (per proteggere i capezzoli: attenzione macchia i vestiti!)****
  • Contenitore pannolini sporchi (da Prenatal a circa 30 Euro) + sacchetti ad hoc, se non si usano quelli lavabili.
  • Ciucci (meglio usarli solo dopo la 6° settimana di vita del bimbo, per evitare di confonderlo. Io ho trovato buoni quelli anatomici della Nuk in caucciù - si possono acquistare online qui o qui)
  • Sterilizzatore (ciucci e tettarelle vanno sterilizzati almeno fino al 6° mese)
Vestiti:
- 4 body manica corta
- 4 body manica lunga
- 4 ghette (sono pantaloni morbidi con il piedino ed elastico in vita)
- 6 pigiamini
- 4-6 bavaglini
- 1 cappellino
- felpe, maglioncini (attenzione, la misura 0-1 mese passa velocemente, prendetene 1-2 al massimo)
- 4 calzini
- 4 mutande di spugna (se le chiede l’Ospedale)
- copertina
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* Se si disinfetta il moncone del cordone ombelicale, ci metterà più tempo a cadere. E' per questo che alcuni pediatri consigliano di tenerlo semplicemente pulito.
** Io li facevo su consiglio della puericultrice, però in seguito ho letto che sono inutili e che solo in caso di raffreddore si possono fare cadere alcune gocce di soluzione fisiologica (o marina) nel naso del bambino, in modo che lui starnutisca e faccia uscire il muco (rif. Carlos Gonzales - Un dono per tutta la vita).
*** Io l'ho usata per alcuni mesi, ma un in genere si consiglia farlo solo nelle prime settimane per evitare ossessioni sul peso del bebè (i bambini si autoregolano sul latte da assumere)
**** Si può benissimo evitare la lanolina (che tra l'altro alcuni studi dicono essere dannosa) perchè, in allattamento, dal seno esce naturalmente una sostanza che serve ad ammorbidirlo.

Scarica la lista in Word

Gravidanza: precauzioni alimentari


CARNE, POLLAME
Lavarsi le mani dopo averli maneggiati
Usare taglieri appositi e dopo lavarli con acqua calda e detersivo
Conservare le carni crude in frigo, separate dai cibi preparati

VERDURA-FRUTTA
Sbucciarla o lavarla con amuchina (20 ml in 1 lt acqua, 20 min)

VIETATI
Affettati, salumi, carne cruda, uova crude, formaggi molli, gelato (con uova), maionese, mousse al cioccolato, paté, carni (pre)cotte.

EVITARE
Cibi speziati

Io ho evitato anche caffè, tea e alcolici (nessuna quantità di alcol è sicura in gravidanza).

CHIARAMENTE EVITARE IL FUMO (molto nocivo al feto: guardare questo video)

Dove partorire


Consiglio di scegliere una struttura dove sia adottato il “rooming in”, cioè dove il neonato venga lasciato con la madre dalla nascita fino al ritorno a casa e dove il neonato venga dato alla madre entro UN'ORA dal parto, per evitare problemi di montata lattea.
Laddove invece c'è il “nido”, infatti, ai neonati vengono date aggiunte di latte, acqua e zucchero, ecc, per farli stare buoni se non è l’ora in cui devono essere riportati dalle rispettive madri, vengono svegliati quando stanno dormendo, se è il momento di fare alcune operazioni “in serie”, come cambiare i pannolini, o altro. Insomma il “nido” esercita una violenza precoce sui ritmi naturali del bambino, che andrebbe evitata, oltre a non permettere l’allattamento a richiesta appena nati cosa che porta in seguito al calo (e scomparsa) del latte dopo i 3-4 mesi (informazione che mi ha dato il primario di neonatologia della Santa Famiglia di Roma-dove ho partorito io-durante il corso sull'allattamento. Nota: la Santa Famiglia è l'unica struttura della Capitale cui è stato dato il bollino blu dell'Unicef per l'allattamento!). La gestione del nido è molto piu' semplice per gli Ospedali rispetto a quella del "rooming in", per questo il nido è molto più diffuso.
Per quello che riguarda la scelta del tipo di struttura, se clinica o Ospedale, l'Ospedale offre maggiori garanzie per la madre (per es. il Reparto Rianimazione o le scorte di sangue), per il bambino, a quanto so, se ci sono problemi gravi alla nascita, neanche gli Ospedali si assumono la responsabilità di tenerlo ed in genere lo inviano - per quanto riguarda Roma - al Bambin Gesù. La Clinica offre un servizio più personalizzato, chiaramente, stanza singola, ecc. (ma non hanno, a quanto so io, scorte di sangue, per esempio).
Un buon compromesso potrebbe essere quello di trovare un Ospedale che faccia il rooming-in e che abbia la possibilità della stanza singola (fondamentale se si desidera riuscire a riposare almeno qualche ora nei giorni dopo il parto, evitando i risvegli dovuti alle urla dei neonati vicini, le visite dei parenti della compagna di stanza, ecc.).
Se si desidera partorire in acqua, a Roma c'è una sola struttura attrezzata: la clinica Fabia Mater.

lunedì 19 gennaio 2009

Cosa fare quando si progetta una gravidanza


Per le mie amiche che progettano una gravidanza, in sintesi:

1) Iniziare subito ad assumere l'acido folico.
Va assunto 1 mese prima del concepimento e per 4 mesi dopo (io l'ho preso fino ai 7 mesi) contro la spina bifida nel nascituro. Una pasticca al giorno. Io ho usato il Fertifol che costa pochi euro in farmacia e lo passa anche il SSN. Ho letto poi che anche l'uomo potrebbe/dovrebbe assumerlo per migliorare la qualità dello sperma. Controllare comunque con il medico.

2) Fare una visita dal ginecologo che farà fare esami preconcezionali (anche all'uomo). Se non si è presa la rosolia, che è molto pericolosa se presa in gravidanza, si puo' fare il vaccino, ma poi bisogna aspettare 6 mesi prima di concepire.

3) Per velocizzare i tempi del concepimento si può usare "Persona" al contrario, ovvero avere rapporti nei giorni rossi.

4) Iniziare, se non lo si fa già, a mangiare sano, evitando o riducendo il più possibile alcol (nessuna quantità di alcol è sicura in gravidanza, per cui meglio non bere per niente alcolici) e fumo (tralascio le droghe, chiaramente da evitare).

5) Iniziare ad informarsi sulla struttura dove si intende partorire. Di solito si sceglie quella in cui lavora il proprio Ginecologo, però c'è chi sceglie di cambiare ginecologo in funzione della struttura dove vuole partorire.

6) Dire a meno persone possibile che si sta cercando di avere un figlio (per non aumentare il senso di aspettativa, proprio e negli altri che finirebbero per chiedere ogni tanto come va rendendo la cosa per voi seccante se l'attesa si prolungasse per del tempo)

7) Fare una vita sana, regolare, riposarsi, fare attività fisica sono cose che aiutano a stare meglio e quindi predispongono (almeno "energeticamente") ad una gravidanza.

8) Fare - se si intende partorire in clinica o usufruire dell'intramoenia negli ospedali- un'assicurazione medica privata che possa aiutare a sostenere le spese del parto (e poi del bambino, dopo che sarà nato). Il momento per assicurarsi è infatti PRIMA del concepimento (dopo, nessuna assicurazione Vi assicurerà più a meno che non rientriate nell'assicurazione di Vostro marito).

9) Se si hanno i capezzoli invertiti e si intende allattare conviene iniziare ad utilizzare apparecchi come "niplette", perchè poi, in gravidanza o dopo che il bambino sarà nato, potrebbero non essere egualmente efficaci.

Non sono un medico, pertanto verificate sempre con il vostro medico di fiducia tutte le informazioni che trovate in questo Blog, che intendono essere solamente un mio "quaderno" degli appunti, basato su esperienza personale e letture, ovvero consigli "amichevoli" e non pareri di uno specialista.

Iniziamo



Giacomo ha compiuto 18 settimane lo scorso venerdì e ho pensato (anche sollecitata da alcune amiche) che forse potevo cercare di mettere per iscritto quello che su gravidanza e primi mesi del bambino, ho imparato finora, sperando che possa essere utile a qualcuno..
Diciotto settimane, perchè tengo ancora il conto in settimane? Perchè dopo le 18 settimane (almeno così ho letto) bambini possono, in teoria, iniziare l'assunzione di cibi solidi, cioè diversi dal latte, in quanto prima non hanno gli enzimi necessari per digerirli.
Anche se tutti i manuali consigliano di dare il latte fino al 6° mese e poi introdurre il cibo solido, è vero che alcuni pediatri fanno iniziare lo svezzamento un po' prima, con la frutta magari, così, presa dalla curiosità (lo ammetto) oggi ho dato per la prima volta a Giacomo un po' di banana a merenda, schiacciata, su un cucchiaino di plastica di Winnie the Pooh (è importante il personaggio Disney!!), beh, l'ha leccata e ingoiata al volo..altro che problemi nel passaggio, secondo me Giacomo non vede l'ora di farsi una bella pizza! :-) vedremo, per ora è stato solo un tentativo, aspetterò istruzioni dal pediatra..non appena ne trovo uno di cui mi fidi.