venerdì 16 ottobre 2009

Svezzamento ad un anno: tiriamo le somme

Da pochi giorni Giacomo ha compiuto 13 mesi. Il suo appetito è ottimo e anche il suo comportamento a tavola; ovvero mangia tutto e da solo, con le mani.
Come ho scritto negli altri post sullo svezzamento con Giacomo ho iniziato con lo svezzamento tradizionale verso i 6 mesi, poi ho voluto provare il baby led weaning (o svezzamento naturale) dandogli pezzi di cibo da prendere da solo, ma il cibo finiva quasi tutto per terra, allora dopo qualche settimana (spinta anche da marito e nonni, che temevano per lui perchè sembrava ingerire poco cibo solido) ho ripreso con le pappe, lasciandogli però mangiare da solo dei pezzi di pane, ogni giorno. Ad un certo punto, attorno al 9° mese, mio figlio ha deciso per noi tutti: niente più pappe! Probabilmente l'inappetenza proveniva dal fastidio per l'uscita dei primi denti, però il risultato è stato che ho ripreso a dargli il cibo da mangiare da solo e da lì non siamo più tornati indietro.
All'inizio (e anche verso il 9°-10° mese) faceva cadere a terra molto cibo (per cui usavo un telo di plastica pulito da cui potevo raccogliere i pezzi caduti e riproporglieli) poi ne è caduto sempre meno. Contemporaneamente, ho proposto a Giacomo tante varietà di cibi diversi, senza mai forzarlo a mangiarle per forza. Ha assaggiato e mangiato di tutto, dalla pasta al pesto ai legumi (cotti, frullati e messi come condimento ai maccheroni oppure inseriti nei brodi), verdure, patate, carne, pesce, tutti i tipi di frutta, ecc. Ho evitato solo le fragole, il miele (può contenere una tossina pericolosa fino all'anno) ed anche i latticini su consiglio del neonatologo della clinica dove ho partorito (Santa Famiglia, Roma) perchè possono provocare allergie se dati prima dell'anno nel caso i genitori siano soggetti allergici (e adesso per altri motivi). Adesso, passato l'anno Giacomo continua a mangiare di tutto, chiaramente solo cibi sani, niente snack per bambini, con sale o zucchero (alimenti nocivi anche per gli adulti, tra l'altro), mangia da solo e con una rapidità impressionante. Inoltre quando mangia sprizza gioia da tutti i pori, forse perchè ha imparato a mangiare da solo con successo o forse perchè ama il cibo..più probabilmente - credo-un mix di entrambe le cose. Credo che per lui mangiare sia una grande soddisfazione e spero che continui così nel prossimo futuro.

Quando chiedo alle mie amiche o a conoscenti se i loro figli - di tutte le età- mangiano, il 90% delle volte mi sento rispondere di NO e che per farli mangiare devono distrarli, o rincorrerli, o forzarli, o che comunque impiegano molto tempo a farli mangiare.
A questi genitori (mamme) io vorrei dare qualche consiglio, derivante dalla mia modesta esperienza:
1) Non abbiate fretta di cominciare lo svezzamento. Non farlo prima dei 6 mesi (dice anche l'OMS) e comunque ricordarsi che fino all'anno di vita il bambino deve assumere il suo maggior nutrimento dal latte (materno o artificiale) quindi il cibo serve solo per abituarlo ai gusti diversi e - dico io- a mangiare da solo, masticare, ecc. Tornando indietro io probabilmente inizierei dopo i 7-8 mesi.
2) Seguite vostro figlio, osservatelo: se non ha più fame o non vuole un cibo non è un capriccio, non forzatelo, non mostratevi dispiaciute. Mangiare non è un favore che i figli ci fanno (ma il contrario), d'altronde è così anche per l'allattamento, non siamo noi a supplicarli di mangiare ma il contrario..perchè con il cibo solido dovrebbe cambiare qualcosa?
3) Sperimentate e fatelo sperimentare: fatelo mangiare da solo, pezzi di cibo (sempre cotto, a parte la crosta del pane) piccoli all'inizio, per evitare che rimangano in gola. Imparate comunque le manovre di emergenza per togliere il cibo dalla gola (qualche volta è capitato anche a me di metterle in pratica pero' solo fino al 9° mese), evitate le bucce dei frutti finchè non sarà bravo a masticare, ecc. Anche Brazelton dice che ad un anno i bambini devono essere lasciati mangiare da soli.
4) Non pretendete che mangi troppo. Talvolta la quantità di cibo che ci aspettiamo che un lattante mangi è esagerata rispetto alle sue reali necessità. Il lattante si autoregola con il latte (almeno quello che lo prende della mamma) e la stessa cosa può fare con il cibo solido, se glielo lasciamo fare. E' importante comunque che arrivi al pasto con appetito, quindi senza aver mangiato snack, frutta o altro subito prima (io lascio passare almeno 2 o 3 ore tra la merenda e il pranzo o la cena).
5) Siate pazienti e cercate di tollerare il caos e il cibo per terra. Prima o poi saranno dei gentlemen, l'importante è - secondo me- che l'approccio con il cibo avvenga in modo non traumatico, senza inseguimenti, suppliche, distrazioni.

AGGIORNAMENTO DEL 26 NOVEMBRE: Non è vero che se i bambini iniziano a mangiare con le mani e si abituano a farlo per vari mesi, poi non vorranno più utilizzare le posate. Io per esempio non ho mai forzato Giacomo ad usare le posate ma lui verso i 14 mesi ha voluto iniziare ad usare forchetta e cucchiaino da solo (chiaramente all'inizio va aiutato). E non bisogna dimenticarsi di incoraggiarlo con un "bravo" o "bravissimo". Per il piccolo (o la piccola) mangiare sarà un vero divertimento e una grande soddisfazione.

sabato 10 ottobre 2009

Il copri-carrello della spesa

Mio figlio ha quasi 13 mesi e, fino a poco tempo fa, fare la spesa era abbastanza difficile: con una mano spingevo il passeggino e con l'altra tiravo il cestino del supermercato (con il carrello non ci sono mai riuscita) cercando di districarmi tra corridoi stretti ed altre persone in una sorta di serpentone molto scomodo.
La settimana scorsa ho quindi deciso di mettere mio figlio a sedere nel carrello della spesa ma, dal momento che viene toccato da tutti - e lui si mette continuamente le mani in bocca-ho pensato di costruire una sorta di rivestimento igienico. Non ho inventato nulla, perchè all'estero lo vendono già (vedi qui e qui) però - pensando anche di risparmiare- ho provato a farlo da sola. Riporto nell'immagine sopra le misure che, dopo qualche correzione sono risultate giuste per il carrello della spesa che si trova nei nostri supermercati.
Vi servirà un pezzo lungo circa 225 x 90 (inclusi i bordi per fare l'orlo); piegatelo in due nel senso della lunghezza, ritagliate i buchi per le gambe, inserite l'imbottitura e date qualche punto per fermarla alla stoffa, quindi cucite i quattro lati esterni e i bordi dei buchi per le gambe. L'imbottitura l'ho fatta con 2 fogli filtro -ma ne basta anche uno- per le cappe da cucina che ho acquistato dal ferramenta a pochi euro.
La parte di stoffa davanti ai buchi per le gambe andrà a rivestire l'impugnatura del carrello. Per tenerla ferma si può attaccare del velcro nel lato inferiore ad un dito dal bordo esterno e a tre dall'inizio dei buchi per le gambe e quando si è inserito il copri-carrello nel carrello li si unisce. Et voilà!


lunedì 5 ottobre 2009

Rinforzare le difese immunitarie

Ho trovato (dopo un anno di ricerche) finalmente una pediatra che mi piace. Oltre a visitare il bambino con delicatezza (tra le braccia della mamma invece che da solo sul lettino per non farlo piangere) e a darmi consigli sull'alimentazione che ritengo sensati (per esempio niente zucchero nè sale fino ai tre anni) ci ha anche dato delle indicazioni su come rafforzare le difese immunitarie di Giacomo in preparazione dell'inverno. Un inverno in cui oltre al virus dell'influenza stagionale e ai virus parainfluenzali, dovremo combattere anche l'influenza suina. Il nostro corpo quindi si potrebbe trovare eccessivamente esposto ad "insulti" e occurre - possibilmente - prepararlo affinchè reagisca al meglio.
Per questo mi ha detto che è importante:
1. Riposare bene e non sottoporre il corpo a stress fisico - o psichico.
2. Alimentarsi in modo adeguato facendo il pieno di vitamine (Vitamina C in particolare)
3. Assumere dei preparati omeopatici ad hoc.

In dettaglio:
Bambino:
Immunoped (vitamine). Una fiala algiorno per 28 giorni, un mese sì ed uno no. Per tutto l'inverno. Si può diluire anche nell'acqua o in altro liquido purchè non caldo.
Oscillococcinum (vaccino antinfluenzale omeopatico): un tubo-dose a settimana. Si possono sciogliere i granuli in 10 cc d'acqua e somministrare con il biberon.
Poi fargli mangiare 1 arancio (se spremuto, entro 15 minuti dalla spremitura) o 2 kiwi o 4 mandarini al giorno. Uva: meglio quella rossa. Pomodori con la buccia (zinco). Alimentazione variata evitando i latticini (nel latte vaccino ci sono sostanze non salutari).

Adulti:
Immunotrofina (vitamine): 1 pastiglia al giorno da sciogliere in bocca.
Omeogriphi (vaccino omeopatico stagionale). Mezzo tubo-dose a settimana. E' attualmente in commercio quello contro l'influenza stagionale 2009/2010. Attenzione che la scatola riporti la data di quest'anno, perchè alcune farmacie potrebbero vendere - per sbaglio- quello dell'anno passato, che non avrebbe, in caso, nessun effetto contro l'influenza di quest'anno.
Echinacea. (Io sto prendendo questa).

Ricordarsi che quando si assumono preparati omeopatici va evitata la menta (esistono dentifrici compatibili con l'omeopatia- come l'homeodent) ed i granuli non vanno mai toccati con le mani.

Inoltre lavarsi bene le mani più volte al giorno e quando si rientra in casa da fuori, oltre a cambiarsi gli abiti, i virus infatti rimangono vivi anche 48 ore sugli indumenti, per cui se qualcuno ci starnutisce vicino (o ci lascia delle goccioline di saliva, anche parlando) toccandoci i vestiti potremmo infettarci anche a distanza di tempo. Per questo motivo, i pediatri dovrebbero cambiarsi il camice prima di vedere CIASCUN paziente.

Quando pensare ad un secondo figlio

sopra: il passeggino phil & teds

Quando è il momento migliore per pensare a fare un secondo figlio? Si sente spesso dire: "fallo subito così crescono vicini". In realtà, oltre alla necessità -soprattutto per la madre- di riprendere le forze dopo la prima nascita bisogna anche considerare cosa comporterà l'inserimento di un nuovo bambino nella famiglia.
Una mia amica mi ha raccontato che la primogenita, all'arrivo della sorellina, ha smesso di evacuare..per un anno! (chiaramente i genitori sono dovuti intervenire su indicazione del pediatra).
Da una parte, infatti, il primogenito potrebbe non essere ancora sufficientemente autonomo da consentire che la madre si dedichi al nuovo nato, dall'altra la madre potrebbe, se il secondo figlio arriva troppo presto (secondo Berry Brazelton, prima del compimento del 2° anno da parte del primo nato), sentirsi di non avere dato ancora tutto al primo. Il secondo anno è infatti un anno importante, in cui il bambino effettua un percorso verso l'autonomia: "Avere due individui estremamente dipendenti ma di età diverse è impegnativo sia fisicamente sia emotivamente. Il rischio per i bambini è che una madre fisicamente esausta potrebbe trattarli alla stessa stregua. La tendenza sarà o di trattarli come bambini della stessa età o spingere il bambino un po'piu' grande a crescere troppo rapidamente" (T. Berry Brazelton, "Il bambino da 0 a 3 anni")
Brazelton quindi consiglia che il secondo figlio arrivi quando il primogenito abbia almeno 2 anni e mezzo/tre.

Nel caso Vi stia arrivando il secondo figlio, Vi suggerisco un passeggino doppio neozelandese, molto diffuso negli UK (e che vendono anche in Italia) - vedi foto in alto.