giovedì 26 febbraio 2009

Svezzamento: l'approccio naturopatico

Oggi sono stata da un Naturopata che mi è stato raccomandato. Questo è quanto mi ha detto in merito allo svezzamento:

Allattare sempre a richiesta (maschi: partire da seno sinistro, poi il destro, sempre 2 seni, femmine il contrario: fare prima il seno destro)
SOLIDI: NON iniziare i solidi PRIMA DEL PRIMO DENTINO. Quando ha messo il primo dente significa che l’apparato digerente ha gli enzimi necessari per digerire il cibo. Non è vero che gli enzimi compaiono a 20 settimane, ma per ogni bambino è diverso. Se si introducono i solidi prima della comparsa degli enzimi puo’ essere molto dannoso perché il cibo non è sterile e puo’ quindi creargli delle gastroenteriti e problemi intestinali vari. All'inizio il bambino è un "succhiatore", poi diventa capace di masticare, ma più in là di quanto ci aspettiamo noi oggi. E' importante che sappia masticare prima di ingerire il cibo solido affinchè riesca a digerire quanto ingerisce.
Alla comparsa dei denti (sarebbe meglio aspettare le 2 coppie di incisivi, sopra e sotto*) iniziare quindi a dare pappette fatte di cibo premasticato dalla madre (la saliva pre-digerisce e sterilizza), dopo una decina di giorni (controllare le feci-vedi sotto) fare la pappetta cotta e passata:
pappa:
5 cucchiai di cereali (riso o farro perlato o 5 cereali)
3-4 cucchiai di verdure dolci
1 o 2 cucchiai di legumi (ceci, i piu’ vicini al latte materno, passati, + un po’ di lenticchie + fagioli azuki)
Le proporzioni sono queste, puo’ variare la quantità assoluta. Dare quanta ne vuole il bambino.
Quando le feci mostrano che ha digerito bene (non fanno cattivo odore, non sono scure o dure, ma gialline) allora si può aumentare il cibo progressivamente (cena,..)

CARNE o prodotti animali: NO per tutto il primo anno (sono alimenti complessi da digerire)

FRUTTA: iniziare quest’estate con il caldo, solo frutta di stagione, a merenda (mai pasto principale).

PESCE: alla fine del primo anno, pesce piccolo (seppioline,..)

Dopo un po’ di tempo che ha iniziato la pappa, aggiungici sopra, tritati, semi di zucca o semi di sesamo.
Alla fine del primo anno vorra’ prendere le cose da tavola per cui noi dovremo mangiare solo cose compatibili con lui (pasta SOLO di Kamut o Farro semi-integrale, no integrale, carote cotte, ecc)
Andare avanti con l’allattamento per circa un anno e mezzo se si riesce.

Contestualmente mi ha prescritto una cura ricostituente a base di prodotti naturali e cibo di un certo tipo (a quanto ho capito si potrebbe andare avanti con l'allattamento esclusivo per un bel po' senza che il bambino abbia carenze, ma le carenze vengono alla mamma, soprattutto se è un po' in là con gli anni come sono io).

Per maggiori informazioni potete prendere appuntamento con questo naturopata (Dott. Marco Lo Russo) chiamando questo numero 06 4825034 e parlando con Vittoria. Lui è di Firenze ma viene a Roma 1 o 2 volte al mese.

Qui trovate una tabella per l'introduzione dei vari alimenti (trovata in un sito di una mamma vegetariana). Però non tutti concordano con l'introdurre ogni alimento ad un mese determinato. In genere ho notato che tutti dicono di evitare uova e pomodori per il primo anno, perchè spesso danno allergie, così come noci, noccioline, ecc. Inoltre anche il miele ho letto che andrebbe evitato perchè può contenere un batterio pericoloso per i bambini piccoli.

L'ayurveda consiglia invece di dare ai bambini dai 6 mesi in su il Mung Dal cotto e condito con il Ghee (burro chiarificato) o olio d'oliva, per aumentare l'apporto di ferro (ma nel libro di Carlos Gonzales, l'autore dice che il poco ferro nei lattanti è forse un modo per la natura di evitare loro le diarree). Anche qui non si sa bene a chi dare retta..

*ho trovato questo consiglio (aspettare a svezzare che il bimbo abbia messo i primi 4 dentini) anche in bimbonaturale.org e nel documento sullo svezzamento che si può scaricare dal sito gratuitamente.

martedì 24 febbraio 2009

Lo svezzamento naturale (Baby led weaning)



Oggi ho dato la prima pappa (crema di riso in brodo di verdure) a Giacomo. Ne ha mangiata un po' ma non gli è assolutamente piaciuta. Come dargli torto? L'ho assaggiata anche io ed era veramente insapore..una mia amica, anche lei alle prese con lo svezzamento della figlia, mi ha suggerito di documentarmi sullo svezzamento naturale. Questo è quanto ho trovato, in sintesi (anche grazie a lei).
Il Baby Led Weaning (qui si chiama anche "avvezzamento") - o BLW- è una pratica di svezzamento diversa da quella che propone la maggioranza dei pediatri oggi. La teoria è che in natura (e la pratica per molti animali ovviamente) i bimbi piccoli passano in maniera indipendente dall’allattamento al seno all’esplorazone dei cibi alternativi presenti nel loro habitat.
Con il BLW il bambino inizia a mangiare i cibi solidi per gioco, da solo, con le mani. Non vengono dati al bambino i puré (le pappine inconsistenti, gialline e di scarso sapore), ma dei pezzi di cibo che il bambino porterà da solo alla bocca. Non c'è stress per il bambino nè ansia per la madre (come spesso avviene per farlo mangiare le pappe) e sembra che questo metodo di approccio ai cibi solidi porti i bambini ad essere meno difficili nei gusti alimentari quando saranno un po' più grandi. Oltre al fatto che lo svezzamento guidato dal bambino sembra essere la naturale prosecuzione dell'allattamento a richiesta.

Lo svezzamento naturale (con le parole di Lucio Piermarini - vedi sotto) è un' "interpretazione dello svezzamento e della successiva alimentazione nei primi anni di vita a dir poco sconvolgente, imprevedibile e, nello stesso tempo, più semplice e più complessa rispetto a quella attualmente in auge. Più semplice, perché fa piazza pulita di ricettine, schemi, artifici vari e filosofie di tendenza. Più complessa, per l'attenzione posta su fattori quali il profondo legame fra il comportamento alimentare del bambino e la relazione affettiva con i genitori, costretti perciò a riappropriarsi delle loro responsabilità educative. E' così il bambino ad essere al centro del sistema, non i genitori o il pediatra. Come nell'allattamento al seno, è lui che guida i genitori, e ciò significa:
  • niente più conflitti durante i pasti;
  • migliore alimentazione;
  • risparmio di tempo e denaro;
  • scomparsa dei disturbi alimentari."



 Google o qualsiasi motore di ricerca l'espressione baby led weaning. Si può cercare anche Gill Rapley rappresentante dell’iniziativa dell’Unicef Baby Friendly Iniziative e autrice delle linee guida sullo svezzamento "Baby-Led" (qui si possono scaricare le sue linee guida - in inglese).
FARE:
Lasciate che il bambino partecipi quando qualcuno in famiglia sta mangiando
Mettetelo dritto quando sperimenta con il cibo. All'inizio anche in braccio guardando il tavolo. Poi sul seggiolone.
Offrite il primo cibo grande come il pugnetto e possibilmente cose che state mangiando voi.
Offrite una varietà di cibi come offrireste una varietà di giocattoli.
Offrite cibi che ha rifiutato più in là: spesso i bimbi cambiano idea.
Mettere del giornale sotto il seggiolone o un telo di plastica.
Continuate ad allattarlo quando vuole e per il tempo che vuole.
Divertitevi a guardarlo mentre impara e sviluppa le sue capacità.

NON FARE:
Non mettetegli fretta.
Non vi fate tentare a mettergli i cibi in bocca.
Non vi aspettate che mangi le prime volte: una volta che scoprirà che questi giocattoli hanno un buon sapore, incomincerà a masticarli e a ingoiarli.
Non lasciate mai solo il bambino con il cibo.
Non vi aspettate che mangi tutto all'inzio.
Non offrite cibi che rappresentano un rischio di soffocamento (popcorn, wurstel, chicchi interi di uva, noccioline, carote, mele, sedano e finocchio crudi)

Per approfondire: "Il mio bambino non mi mangia", del pediatra spagnolo Carlos Gonzalez,
"Io mi svezzo da solo! dialoghi sullo svezzamento" di Lucio Piermarini (Bonomi Editore Euro 14,90). [letti entrambi, il primo, se avete l'altro di Gonzales "Un dono per tutta la vita" non vi serve se non nel caso in cui abbiate già un bimbo con problemi alimentari, il secondo è un libretto di veloce lettura, molto chiaro e divertente, da leggere!!].
Lo svezzamento naturale è trattato anche nel libro "Un dono per tutta la vita" di Carlos Gonzales. L'autore dice che un bambino che mangia mezzo rigatone con le mani e ciò lo fa felice e contento ha fatto un passo importante nella giusta direzione, perchè in qualche mese ne mangerà cinque ed in qualche anno un piatto intero. Invece quello che mangia un'intera pappa fatta di nove cereali, ma solo se è la mamma ad imboccarlo, insistendo e cercando di distrarlo non ha fatto neanche un passo. Non sta imparando a mangiare da solo, né a masticare, né a godersi il cibo, né a mangiare quello che mangiano gli adulti (noi non mangiamo certo nove cereali)perchè in futuro continuerà a dover essere imboccato (pag. 210).


AGGIORNAMENTO DEL 21 SETTEMBRE '09:
Giacomo adesso ha un anno e da alcuni mesi mangia da solo il cibo a pezzi (dai 9 mesi ha rifiutato le pappe a purée). Non si strozza, è velocissimo a mangiare (ingoiare) tutto, tant'è che in genere finisce di mangiare in 15 minuti, mangia di tutto, verdure incluse e si diverte molto. E' vero, il baby led weaning è piu' confusionario (c'è decisamente più sporco sotto il seggiolone rispetto a quando si mangiano le pappe), ma adesso al massimo cadono 3-4 pezzi di cibo, però solo quando Giacomo ha veramente fame. Se non ha fame ne cade molto di più. In definitiva sono felice di avere utilizzato questo metodo, che però funziona solo se i primi mesi non si ha fretta che il bambino mangi grossi quantitativi. Adesso, ad un anno, Giacomo mangia -da solo, con le manine-primo, secondo e frutta! Tutto in ottime quantità.


giovedì 19 febbraio 2009

Lo svezzamento tradizionale

Giacomo ha passato i cinque mesi e tra poco dovrò iniziare lo svezzamento. In realtà ho già cominciato a dargli la frutta a merenda. Una mezza banana schiacciata e mescolata con un po' del mio latte o una mela grattugiata. Tra poco comincerò a dargli la prima pappa a pranzo e, secondo lo schema di svezzamento datomi dal pediatra, dopo circa un mese e mezzo sostituirò anche la poppata della sera con una pappa. Sia la frutta che la verdura ho intenzione di comperarle biologiche. La frutta biologica l'ho trovata alla GS e al Supermercato Despar vicino a casa, la crema di riso e quella di mais e tapioca la vendono alla Coop (anche online) mentre la verdura fresca biologica è più difficile da trovare. Una mia amica mi ha suggerito di provare questo mercato: la città dell'altra economia. Si trova a Testaccio (qui le indicazioni).

Per lo svezzamento il mio pediatra mi ha conisigliato questo schema:

SCHEMA DI ALIMENTAZIONE PER UN BAMBINO DI 4-5 MESI
4-5 PASTI AL GIORNO
-LATTE MATERNO
o
LATTE ADATTATO
4 pasti gr. 180-210
3 pasti gr. 210-240
con aggiunta di un cucchiaio raso di farina di cereali (riso, mais, tapioca)

1 PASTO DI BRODO VEGETALE (ORE 12)
Prendere circa 100 grammi di verdure verdi- bieta, lattuga, sedano- una carota e una patata piccola. Fare bollire il tutto in un litro d’acqua SENZA SALE, a fuoco lento per almeno un’ora, fino a ridurre il liquido di circa la metà. Filtrare.
FILTRATO gr. 160
+ 20 gr (3 cucchiai rasi) di crema di riso o crema mais e tapioca
+ 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
+ 1 cucchiaino di parmigiano reggiano
far seguire la pappa da mela, pera o banana grattugiata (80 gr.)*

DOPO 2 GIORNI aggiungere pollo o tacchino o manzo o coniglio
Carne liofilizzata o omogeneizzata (3/4 vasetto) oppure 20 gr di carne fresca cotta al vapore e frullata
Dopo ALTRI 2 GIORNI aggiungere nel brodo 2-3 cucchiai di passato di tutte le verdure.

Importante: Non forzare il bambino ad assumere alcun alimento, potresti creare conflittualità e ritardare il giusto divezzamento.

SI SCONSIGLIA L’INTRODUZIONE NELLA DIETA DI ALIMENTI CONTENENTI GLUTINE FINO AL SESTO MESE DI VITA.

* Qui alcuni non sono daccordo (vedi qui). Ho chiesto a Serena, autrice del Blog www.bimbonaturale.org perchè la frutta è meglio mangiarla lontano dai pasti e lei mi ha risposto:
"..la frutta è preferibile consumarla o prima o lontano dai pasti. Il motivo e' semplice: il nostro stomaco digerisce molto in fretta gli zuccheri semplici (come il fruttosio della frutta) ma piu' lentamente e con diverse concentrazioni di succo gastrico proteine e grassi. Percio' dopo un pasto "completo" metterci la frutta significa tenerla per ore nello stomaco facendola fermentare e provocando i comuni problemi di digestione. Se invece la frutta si mangia prima del pasto o da sola viene immediatamente digerita senza fermentare. Se ci pensi bene anche la composizione del latte materno e' proprio cosi': zuccherina all'inizio e ricca di nutrienti alla fine."

Qui uno schema di alimenti ammessi per le varie età del bambino (0-3 anni) della Società Svizzera di Pediatria

Aggiornamento dell'8 Ottobre 09:

NOTA BENE
: fino al compimento del primo anno di vita l'introduzione del cibo solido (cioè diverso dal latte materno o artificiale) ha il solo scopo di abituare il bambino al gusto del cibo (e a masticare), in quanto il nutrimento principale deve venire dal latte, materno o artificiale. Dal compimento del 1° anno in poi sarà l'opposto.
Quindi se nei primi mesi di svezzamento vi sembrerà che il bambino "non mangi" non vi preoccupate. Io davo il cibo solido a pranzo e a cena, se non lo voleva o non lo voleva tutto non forzavo mai e davo poi il seno. Adesso, a un anno, mio figlio mangia tutto (inclusi legumi e verdure), mangia da solo (già dagli 8-9 mesi) con le mani e in fretta (in 20 minuti-mezz'ora al massimo finisce il pranzo o la cena). Il segreto secondo me: - fargli assaggiare di tutto (secondo quanto suggerito dai pediatri per evitare allergie, quindi uovo dopo l'8° mese, miele dopo l'anno, ecc.)
- non pretendere che mangi per forza,
- farlo arrivare al pranzo o alla cena con la giusta fame,
- farlo sperimentare e mangiare da solo con le mani senza preoccuparsi del cibo che cade dal tavolo.

Ricordiamoci comunque che l'Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di non iniziare lo svezzamento prima del 6° mese di vita compiuto. In commercio molti preparati (farine, ecc) scrivono "dopo il 4° mese di vita" a causa di una vecchia legge. In realtà oggi si sa che è meglio che il bambino sia alimentato esclusivamente con il latte (materno o artificiale) fino al compimento del 6° mese. La naturopatia consiglia di non iniziare lo svezzamento prima della comparsa delle prime due coppie di incisivi (vedi qui lo svezzamento naturopatico).


mercoledì 18 febbraio 2009

Risparmiare tempo: la spesa online


I primi tempi in cui il nuovo nato viene ad allietare la nostra casa sono contraddistinti, in genere, da un vero e proprio sconvolgimento, sia fisico (specialmente per la mamma) che di abitudini. In pratica, non c'è più tempo per fare nulla, o quasi, perchè tutto viene occupato dalla cura del neonato. Per "sopravvivere" a questo periodo è consigliabile che i neo papà diano una mano, per esempio cucinando e facendo la spesa. Sempre che non si abbia qualcun altro che provveda a queste faccende. Per la spesa esiste, in alcune città, la possibilità di farla online. A Roma potete provare la Coop online che permette di registrarsi gratuitamente e quindi di ordinare i prodotti, anche freschi, via Internet (tra l'altro ha anche gli alimenti biologici per lo svezzamento). La consegna costa 6,50€ per ordini superiori ai 25 euro (altrimenti 9€) e si può anche pagare in contrassegno con bancomat o carte di credito. In alternativa c'è il sito Pronto Spesa.

A casa con il nuovo nato: la mattina

sopra: un pannolino di mais Moltex Eco

Mamma mia..è il caso di dirlo. E' nato -o nata- e adesso?
E' vero, in Ospedale ci hanno insegnato (presumibilmente) a cambiarlo e ad allattarlo, ma una volta tornati a casa cosa si deve fare? Vediamo come iniziare la giornata.
La giornata si inizia al fasciatoio che deve avere sempre pronta la seguente attrezzatura:
- batuffoli di cotone
- asciugamanini piccoli (da Ikea li vendono in pacchi da 10, a pochi euro)
- ciotola in cui mettere l'acqua
- garze 10 cm x 10 cm per medicare il cordone ombelicale (per le prime 2 settimane)
- alcol puro (o tintura madre di calendula) per la medicazione del cordone ombelicale*
- pannolini
- bottiglia di soluzione fisiologica e siringa
- olio da massaggio (consiglio l'olio baby Weleda alla calendula o l'olio Vata della Ayurveda Maharishi, tutti naturali)
- crema per la zona pannolino (consiglio la crema protettiva alla calendula della Weleda)
- tutine, body
La mattina:
1. Si medica il cordone ombelicale (vi avranno spiegato in Ospedale come fare)
2. Si cambia il pannolino: si toglie quello che indossa, lasciandolo ripiegato sotto al sederino per evitare fuoriuscite improvvise di pipì o altro sul fasciatoio, si pulisce il sederino con un batuffolo di cotone (da Prénatal, 1,90€ a confezione) imbevuto in un po' di acqua tiepida (quando è più grande andrà bene anche l'acqua a temperatura ambiente, ma i neonati sono molto sensibili agli sbalzi di temperatura, pertanto all'inizio meglio usare acqua tiepida), in alternativa se ve lo sentite si può lavare il sederino sotto l'acqua - sempre tiepida- del lavandìino. Le femmine vanno pulite da davanti a dietro, mentre per i maschi non c'è questo problema. Si asciuga, si mette uno strato sottile di crema sul sederino e nelle pieghe dell'inguine e poi si chiude il pannolino.
3. Si olia e si massaggia delicatamente il bambino (anche in testa per ammorbidire la crosta lattea). Il massaggio rinforza le difese immunitarie, tonifica, rilassa (madre e bambino) e al neonato in genere piace. Il massaggio si può eseguire prima di mettere il pannolino pulito.
4. Si riveste il bambino (vestire il neonato come noi adulti)
5. Si fanno i lavaggetti del nasino con la soluzione fisiologica (la tecnica usata dalla mia puericultrice e suggeritami dalla pediatra era questa: siringa senza ago con ca. 2 ml di soluzione fisiologica. Bambino sdraiato, si volta la testa da un lato e si inserisce delicatamente il liquido nella narice che sta in alto, il liquido può scendere nella gola o uscire dall'altra narice. (a seconda se il bimbo ha la testa piegata di lato o se guarda dritto avanti a sé). Poi si ripete con l'altra narice, girando prima la testa dall'altra parte, c'è però chi non concorda con questo modo di eseguirla e suggerisce di instillare solo alcune gocce per narice, lasciandole cadere dall'alto - ref. Carlos Gonzales, "Un dono per tutta la vita")
6. Con un po' di garza imbevuta di soluzione fisiologica si pulisce un occhio (chiuso) dall'incavo del nasino in fuori. Ripetere con l'altro occhio e altra garza.
7. Si danno le vitamine prescritte dal pediatra (l'assenza di vitamine è stata associata ad emoraggia cerebrale, se ben ricordo mi diceva la pediatra)
8. Si pesa il bambino, per vedere, dopo che ha mangiato, quanto latte ha preso. La "doppia pesata" non è consigliata perché può stressare la neomamma, però per il primo periodo io l'ho fatta (ero curiosa di capire quanto latte prendeva).
Quindi si allatta, cosa che all'inizio può prendere anche 1 o 2 ore, perchè il bimbo è piccolo e non ha ancora i muscoli per la suzione abbastanza sviluppati (se li farà con l'esercizio).
La mia puericultrice mi consigliava di cambiare il bambino prima della poppata in modo che se si fosse addormentato subito dopo avrei evitato di svegliarlo o di farlo rigurgitare cambiandolo. Dopo qualche mese questo problema sparisce.
Dopo la poppata il neonato va tenuto in posizione verticale, appoggiato al petto della mamma- o di qualcun altro- per un po' (anche 10-15 minuti), tempo in cui farà uno o più ruttini (non scuotetelo, per evitare rigurgiti) e poi messo a riposare nella culla.
I neonati vanno messi a dormire a pancia in su (minore rischio di soffocamento da rigurgito e di SIDS). Appena nati potrebbero non gradire questa posizione, allora si può provare a metterli su un fianco. Nel caso in cui queste posizioni non funzionino, allora si può girare a pancia in giù (ma è meglio sorvegliarlo), si rannicchierà e probabilmente si addormenterà. Io mettevo mio figlio a pancia in giù - all'inizio dormiva solo così- ma solo dopo un paio d'ore dalla poppata (finita la digestione).

Appena si addormenta..via a dormire anche voi!
--
* sulla medicazione del cordone non tutti sono daccordo. Gonzales per esempio dice che il moncone del cordone va solo tenuto semplicemente pulito, e qualunque liquido (alcol o altro) ne ritarda solamente la cicatrizzazione. Tornando indietro probabilmente seguirei il suo consiglio.

domenica 8 febbraio 2009

Salute: il biodizionario


Una volta ho letto che i conservanti ingeriti non vengono più espulsi dal corpo e vi rimangono per tutta la vita. Anche per questo (oltre al fatto di voler evitare pesticidi e altri veleni) è importante cercare di mangiare biologico (qui a Roma si può trovare cibo bio anche fresco). Ecco l'elenco dei conservanti più nocivi: E210, E211, E212, E213, E214, E215, E216, E217, E218, E219, E220, E221, E222, E223, E224, E226, E227, E228, E230, E231, E232 , E233 , E235, E249 ed E25.
Inoltre, anche i cosmetici, che vengono a contatto con la nostra pelle (e quella dei nostri figli) possono contenere sostanze dannose. Per scoprire se le creme, gli olii, i bagnoschiuma, ecc che utilizziamo per il nostro bambino - o per noi stessi- hanno sostanze reputate nocive per la salute, io utilizzo il Biodizionario (basta inserire il componente del prodotto e premere "cerca". Se esce un pallino rosso allora meglio evitare il prodotto, soprattutto se si trova tra i primi posti nella lista dei componenti, dal momento che questi sono elencati in ordine decrescente per quantità contenuta nel prodotto).

giovedì 5 febbraio 2009

Le vaccinazioni

Quando sarete mamme, oltre all'insieme di compiti pratici a cui dovrete provvedere (nutrire il vostro bambino, cambiarlo, intrattenerlo..ecc) sarete chiamate a decidere sulla salute di vostro figlio (o figlia), il che significa come comportarsi quando starà male, ma anche come mantenerlo in salute. Chiaramente quest'ultimo compito occuperà -presumibilmente- più tempo del secondo.
Per quanto riguarda mio figlio, oltre alle vitamine giornaliere prescritte dal pediatra, ho cercato di mettere in pratica i consigli del mio ginecologo che segue l'Ayurveda, cioè in primis massaggiarlo tutti i giorni con un olio specifico (Olio Vata della Ayurveda Maharishi, in Erboristeria a 13,50 Euro), la mattina e prima del bagno serale (così con il calore l'olio penetra nella pelle). Il massaggio infatti rinforza il sistema immunitario del bambino. Poi ho assunto un preparato ayurvedico (Mak 4) durante l'allattamento, che è un tonico e immunomodulatore, che dovrebbe essere passato a mio figlio tramite l'allattamento. Quindi ho cercato di evitargli particolari stress (troppe visite, troppi spostamenti ma anche rumori forti) e climi avversi (troppo caldo, troppo freddo, vento ecc.). Inoltre pochi contatti con bambini in età scolare, spesso portatori di malattie infettive.
Secondo i precetti della medicina occidentale, il metodo migliore per evitare le malattie consiste nel vaccinarsi. Non sono completamente daccordo perchè ritengo che il metodo migliore sia probabilmente quello di avere le difese immunitarie alte, però è vero che esistono malattie molto gravi contro le quali non mi sono sentita di rischiare la vita di mio figlio. Per i nuovi nati, la legislazione Italiana prevede, in particolare, una serie di vaccini contro alcune malattie secondo un determinato calendario.
Vi verrà sicuramente consigliato il vaccino esavalente (nome: Infanrix Hexa), contenente 4 vaccini obbligatori e due raccomandati. Paradossalmente i 4 obbligatori si riferiscono a malattie più o meno debellate, almeno in Europa: poliomelite (ca. 1500 casi in tutto il mondo, nessuno in Italia), difterite (ultimo caso in Italia all'inizio degli anni 90, ma ho letto di epidemie recenti nell'ex Unione Sovietica) o difficili da contrarre per un neonato (epatite B: si prende con scambio di siringhe o con trasfusioni di sangue infetto, tetano: si puo' prendere se ci si taglia con ferri arruginiti, cosa difficile per un neonato), mentre maggiormente utili sembrano le vaccinazioni contro pertosse (che se presa nel primo anno di vita è pericolosa) e emophilus influenzae di tipo b (che è pericolosa perchè può dare origine a meningite). Pero' l'Associazione Culturale Pediatri è dubbiosa sull'efficacia. Vedi qui)
Importante è non fare vaccinare vostro figlio (o figlia) se non sta bene, cioè se ha febbre o altri episodi acuti. I vaccini infatti possono dare reazioni avverse (dalla febbre a reazioni neurologiche gravi e permanenti). In rete e in libreria troverete tante informazioni sui vaccini tra cui se non si è medici è abbastanza difficile districarsi. Di seguito le informazioni che ho trovato (in rete ma anche e soprattutto da medici e specialisti del settore) in occasione delle vaccinazioni di mio figlio e che reputo importanti.
Vaccino anti epatite B
E' il più controverso, obbligatorio nei neonati solo in Italia e al centro di uno scandalo che coinvolse l'allora ministro della Salute De Lorenzo (che prese una tangente di 600 milioni per farlo inserire tra quelli obbligatori nel nostro Paese, anche se non è stato provato). Presenta molti effetti collaterali negli adolescenti e negli adulti ed è sospettato di slatentizzare alcune malattie neurologiche gravi, come la sclerosi multipla e la sindrome di Guillame Baurré. Non si è riusciti a provare una correlazione certa, ma ciò non significa che la correlazione non esista. Il consiglio che ho ricevuto da una pediatra molto esperta di vaccini, ex direttrice di un centro vaccinale nel nord Italia (vedi sotto), è di aspettare a vaccinare finché il bambino non è esposto a un rischio (genitori o conviventi portatori del virus, anche portatori sani, operazioni chirurgiche ecc.) e di non fare la vaccinazione se ci sono parenti di primo grado affetti da sclerosi multipla.
E' possibile rifiutare la vaccinazione antiepatite B (e qualunque vaccinazione) oggi, in quanto un decreto interministeriale del 1998 asserisce che i bambini non vaccinati devono comunque essere ammessi alla scuola dell'obbligo.
Per evitare l'antiepatite B si può fare il pentavalente (Pentavac) che però contiene tracce non dosabili di thiomersal (mercurio). Il mercurio è stato messo al bando dai vaccini in quanto ritenuto responsabile di reazioni avverse anche gravi. Se si vogliono evitare anche le tracce non dosabili di mercurio (il che ritengo sia più prudente) l'unica alternativa è fare:
1) l'Infanrix Dtpa (trivalente senza tracce di thiomersal),
2) il vaccino coniugato singolo contro l'emofilo (identico a quello che si aggiunge nella fiala per preparare l'Infanrix Hexa), il nome commerciale è Hiberix o Act-Hib, e
3) il vaccino singolo di Salk contro la polio.
Occorre quindi distanziare nel tempo - una settimana-15 giorni (l'immunologo Gava consiglia un mese, per permettere al bambino di smaltire gli eccipienti contenuti in ogni vaccino) ma sempre entro il primo anno di vita - la somministrazione dei vaccini. L'inconveniente è l'aumento del numero di punture e di eccipienti e adiuvanti - come l'alluminio- somministrati al bambino.
Personalmente ho valutato anche questa strada ma ho preferito alla fine fare l'esavalente proprio per ridurre al massimo la somministrazione a mio figlio di alluminio (altro metallo i cui effetti non si conoscono ma si pensa che potrebbe essere lui il responsabile degli effetti avversi che si registrano - anche se raramente- in seguito alle vaccinazioni).

Nota: quando si parla di vaccini con i centri vaccinali della Asl si ricevono informazioni per lo più allarmiste nei confronti di tutte le malattie, cioè i centri vaccinali (così come molti pediatri) cercano di fare vaccinare quanti più bambini possibile e "spingono" tutti i vaccini, quelli obbligatori ma anche gli altri. Esiste cioè un fronte compatto pro-vaccinazione. Bisogna però valutare caso per caso, secondo me e vaccino per vaccino, perchè il fronte pro-vaccini sembra essere mosso, nella sua azione, da interessi diversi che vanno da target numerici (raggiungere un certo numero di vaccinati l'anno) dei centri vaccinali a probabili regalie e donazioni delle case farmaceutiche ai medici. Il problema nella valutazione dell'opportunità di vaccinare o meno è dato anche dal fatto che in alcuni (molti?) casi non si dispone di dati aggiornati e relativi al proprio Paese sui rischi da vaccino contro i rischi derivanti dalla malattia (come per es. sullo Pneumococco per cui si vaccina contro solo 7 dei 90 sierotipi esistenti e i cui dati di diffusione dei sierotipi si riferiscono agli USA!).

Qui potete scaricare il testo del Decreto del Presidente della Repubblica del '99 con cui si sancisce che le scuole devono accettare anche i bambini non vaccinati.

AGGIORNAMENTO del Luglio 2009: ho avuto una conversazione telefonica con una pediatra di Modena, ex direttrice di un centro vaccinale (D.ssa Luisella Grandori) fondatrice dell’associazione “no grazie, pago io” (associazione di 200 medici e operatori sanitari che hanno deciso di non accettare regalie dal settore farmaceutico) e questo è quanto mi ha detto in merito ad epatite b, difterite e pneumococco:

Domanda: L’antiepatite b conviene farla?
Risposta: Se il bambino non è esposto ad un rischio (familiare convivente malato o portatore sano) no. Se si ha per esempio madre o padre malati di sclerosi multipla consiglio di non farlo perché non c’è prova che non possa slatentizzare questa malattia. In Francia vari anni fa si era osservata una insorgenza di questa malattia su adulti vaccinati da poco (1 anno) con l’antiepatite b. Allora hanno fatto degli studi in cui però non si è riusciti a provare la correlazione. La Cocraine Collaboration, un’ associazione molto seria, ha detto che “non è provata la correlazione ma non si puo’ neanche negare!”
L’epatite b è una malattia terribile ed è molto diffusa in Asia e nell’Est Europa. Se si hanno tate conviventi per esempio e il bambino non è vaccinato contro l’epatite b conviene far fare loro l’esame per vedere se sono portatrici sane, perché si è visto che la malattia si contrae non solo con scambio di siringhe o sangue ma anche nella convivenza, cioè che bastano quantità infinitesime di sangue (posate, bicchieri, ecc) per trasmetterla.
Difterite:
E’ una malattia grave, si cura con gli antibiotici però alcune volte la tossina può essere piu’ veloce della cura e quindi compaiono le placche in gola. Sono placche bianche e dure che non si staccano (se si staccano sanguinano) e si muore. In Russia c’è stata un’epidemia negli anni 90, anche oggigiorno ci sono dei casi (600 all’ultima rilevazione). Ci si contagia anche tramite i portatori sani. Nel 2001 è morto un bambino di 3 mesi in Finlandia perché la famiglia ha ospitato una famiglia russa che era portatrice sana di difterite. In Italia l’ultimo caso è stato negli anni ’90, una bambina di Milano – non vaccinata- è morta perché ricoverata in Ospedale non le è stata fatta la diagnosi differenziale per la difterite e il padre (medico omeopata) non l’aveva vaccinata e – visto che allora le vaccinazioni erano obbligatorie- aveva fatto dei certificati falsi e quindi in Ospedale non ha detto che la figlia non era vaccinata così quando i medici hanno visto spuntare le placche della difterite era troppo tardi.
Pneumococco:
Purtroppo il vaccino che esiste protegge solo contro 7 dei 90 sierotipi in circolazione negli USA (non esistono dati sui sierotipi per l’Italia), inoltre man mano che ci si vaccina contro questi 7 gli altri si stanno potenziando, infatti l’anno scorso in Sicilia è morto un ragazzo/bambino ed i giornali gli hanno dato grande rilevanza dicendo che bisogna vaccinarsi, ecc. Peccato che lui fosse vaccinato contro lo pneumococco, ma è stato contagiato lo stesso.
Vaccino antipertosse
E' un vaccino raccomandato perchè la pertosse, se contratta nel primo anno di vita può essere molto pericolosa. Paradossalmente è inserito in tutte le combinazioni disponibili in Italia anche se non è obbligatorio pertanto se si vuole evitare (si registrano effetti avversi - atonia- in un caso ogni 60.000 dosi. Sono effetti passeggeri ma a vedersi non sono belli perchè il bambino perde completamente il tono muscolare per una mezz'ora) l'unica alternativa è ordinare il vaccino antitetanico e l'anti-difterico separati (2 vaccini). In Italia non sono disponibili perchè l'Italia aa scelto di fornirsi solo da multinazionali, che evidentemente non li producono più, per cui va fatto ordinare dall'Olanda o dalla Danimarca dove invece sono ancora reperibili. Però i centri vaccinali in genere non amano fare quest'opera di "reperimento" perchè comporta molte procedure burocratiche e tante telefonate, per cui potrebbero liquidarvi dicendo che non è possibile. La D.ssa Grandori mi ha detto che in Emilia Romagna lo fanno, ma non sa se per esempio in altre regioni come il Lazio, i centri vaccinali sono altrettanto disponibili (immagino di no).
Volendo evitare l'antipertosse vale comunque la pena di tentare.

Aggiornamento del 14-08-09:
Ho fatto il secondo round di vaccinazioni a mio figlio e prima, come la prima volta, gli ho fatto prendere delle medicine omeopatiche (drenanti) secondo un protocollo che mi è stato fornito da un mio medico di fiducia:
sulfur 7ch: 5 granuli al dì per 10 gg a cavallo della vaccinazione
lympomyosot fiale: 1 fiala al dì per 10 gg a cavallo della vaccinazione
thuja 7 ch: 5 granuli la sera del giorno della vaccinazione, 5 granuli il giorno successivo.

Aggiornamento del 5-4-2010:
La mia pediatra mi ha informato recentemente che a roma, presso la Farmacia del Vaticano è possibile ordinare il vaccino quadrivalente (cioè senza antiepatite b e antipertosse). Non so se contenga o meno il thiomersal, però.

Oggi sul Blog di Beppe Grillo si parla di vaccini (e anche nei commenti ci sono molte informazioni utili) http://www.beppegrillo.it/2010/04/il_padre_di_un_bambino_autistico.html?s=n2010-04-05

Aggiornamento del 10 Settembre 2014: qui trovate una lista degli eccipienti contenuti nei vaccini (Americani, ma temo in quelli italiani non sia molto diversa) 

domenica 1 febbraio 2009

Carrozzina e passeggino

Attrezzatura indispensabile per il neonato sono carrozzina e passeggino, oltre all'ovetto per l'auto. Se qualcuno -amici o parenti- ve li presta, meglio (per le tasche e per l'ambiente!) e potete saltare questo post. In alternativa conviene che entro il 7°-8° mese li comperiate, in modo da non dover fare acquisti all'ultimo minuto (con il pancione o, peggio, con il neonato).
In commercio esistono i "trio" che sono i tre pezzi venduti insieme, della stessa marca. In giro si vedono spesso quelli dell'Inglesina e della Chicco. Poi c'è una scelta varia, che onestamente non ho vagliato perchè sapevo già quello che mi interessava. Io ho scelto il passeggino della Stokke (vedi qui) e mi sono trovata molto bene: ha le ruote grandi e molto stabili, che riescono ad affrontare ottimamente buche e sampietrini, il seggiolino si reclina in varie posizioni e si può montare sia nel verso della mamma che in avanti. Il passeggino (non la carrozzina) può fare le scale e - last but not least- la seduta del bambino è molto alta, il che offre vari vantaggi, tra i quali:
- la schiena della mamma non si affatica,
- il bambino guarda più da vicino la mamma,
- il passeggino può fungere anche da seggiolone, se ci si trova fuori casa.
Questo passeggino è abbastanza ingombrante, anche se è smontabile, pertanto bisogna verificare che bagagliaio della macchina ed eventuale ascensore di casa siano sufficientemente spaziosi. In ogni caso le ruote si tolgono con un click (e con una mano sola). Il costo? Sui 600 euro per il passeggino da solo, ma con qualche accessorio e la navicella della carrozzina si arriva a 1000 (1500 circa con tutti gli accessori). Se lo doveste acquistare, vi consiglio, se abitate da Roma in giù, di non prendere il sacco a pelo pesante della carrozzina (troppo pesante anche per l'inverno), nè la borsa viaggio (troppo ingombrante).

Il corso preparto

In gravidanza consiglio di seguire un corso preparto. Primo perchè si imparano cose interessanti e possibilmente utili per il parto ed i mesi seguenti, secondo perchè si conoscono altre neomamme che poi sarà possibile frequentare dopo la nascita del proprio figlio (o figlia) e terzo perchè - se si sceglie di farlo presso la struttura in cui si intende partorire- si riesce a familiarizzare con le persone e l'ambiente che ci 'ospiterà' nei delicati giorni del parto. Qui potete scaricare il programma del corso preparto del Fatebenetfratelli di Roma. I costi riportati nel documento sono più o meno simili a quelli che si pagano per corsi dello stesso tipo presso altri Ospedali, almeno a Roma.
Quando farlo? Io ho iniziato verso i 5 mesi, ma ho trovato donne che erano molto più avanti di me. Farlo troppo presto può significare dimenticare le cose apprese nel corso del resto della gravidanza, farlo troppo in là nei tempi invece può essere faticoso (e si puo' rischiare di non finirlo). Credo che frequentare il corso durante il 6°-7° mese sia la cosa migliore.