giovedì 22 settembre 2016

Dai fossili umani - meno eleganti - alla dieta naturale degli uomini



Traduco, dal sito Nutritionfacts.org


Negli Stati Uniti si tende ad assumere meno di 20 grammi di fibra al giorno, solo circa la metà della dose raccomandata minima [50 g/giorno, N.d.T]. Ma in popolazioni dove molte delle nostre malattie più letali sono praticamente sconosciute, come la Cina rurale e l’Africa rurale, le persone mangiano enormi quantità di fibre provenienti dalle piante, fino a 100 grammi di fibra al giorno o più, il che è quanto si stima i nostri antenati paleolitici mangiassero in base alle analisi dietetiche delle popolazioni primitive moderne di cacciatori-raccoglitori e grazie all’analisi di coproliti, cioè feci primitive fozzilizzate. In altre parole paleo-pupù.

Questi antichi “artefatti umani” altamente intimi sono stati spesso ignorati durante molti dei precedenti scavi archeologici, ma un attento studio dei materiali faticosamente recuperati dalle feci umane del paleolitico ci dice molto riguardo alle antiche pratiche dietetiche umane, dal momento che queste sono incredibilmente ricche di fibre e di resti non digeriti di piante. Tali studi suggeriscono fortemente che per oltre il 99% della nostra esistenza come specie distinta, il nostro tratto gastrointestinale è stato esposto alla pressione selettiva esercitata da una dieta ricca di fibre provenienti dal cibo vegetale (piante). Così, per milioni di anni prima degli strumenti di pietra e prima del periodo della caccia, i nostri antenati mangiavano piante. Ma che tipo di piante?

Un modo in cui si può determinare se gli animali sono naturalmente foglivori (mangiano foglie) o frugivori (mangiano frutta) è mappare l’area della mucosa assorbente nel loro intestino e la loro dimensione corporea funzionale. I foglivori sono quelli che la natura ha previsto mangino principalmente foglie, mentre i frugivori sono disegnati meglio per mangiare la frutta. I faunivori, un altro nome per i carnivori, mangiano la fauna.

Se si dividono gli animali in questo modo, essi cadono su linee distinte. Allora, dove cadono gli umani? Questa (linea gialla) è la nostra dimensione corporea funzionale e questa (linea azzurra) la massa assorbente. Così, mentre mangiare i nostri vegetali a foglia verde è importante, sembra che la dieta naturale della specie umana sia principalmente quella di un mangiatore di frutta.



Perché è così importante quanta fibra fossimo soliti mangiare? Una spiegazione per l’aumento dell’obesità nelle popolazioni occidentali consiste nel fatto che i meccanismi corporei per controllare l’appetito si sono evoluti di pari passo con quante piante mangiavamo. I nostri antenati mangiavano così tante piante che noi assumevamo circa 100 grammi di fibra al giorno; così per milioni di anni, cibo voleva dire fibra. Quindi nessuna sorpresa se uno dei meccanismi fisiologici che il nostro corpo ha utilizzato per sopprimere l’appetito coinvolgeva le fibre. 
Per esempio, la fibra viene metabolizzata dalla nostra flora intestinale in acidi grassi a catena corta, che si uniscono per attivare dei recettori sulla superficie delle nostre cellule che alterano il nostro metabolismo, ad esempio, attivando i recettori sulle cellule di grasso al fine di aumentare l’espressione dell’ormone riduttore del peso, la leptina. 

Altri ormoni vengono altresì coinvolti. Fino a poco tempo fa, cibo significava fibre. Un aumento del cibo significava un aumento nell’assorbimento di fibre, che rendeva la nostra flora intestinale così felice che i batteri nel nostro intestino creavano molti acidi grassi a catena corta che attivavano i recettori sulla superficie delle cellule i quali rilasciavano gli ormoni che ci facevano perdere l'appetito e che quindi ci facevano diminuire la fame.
Così mangiavamo di meno. Ma se mangiavamo di meno, meno fibre scendevano nel nostro intestino, così meno ormoni venivano rilasciati, facendo aumentare l’appetito, diventavamo affamati e volevamo mangiare.
Ma cosa succede se il cibo non è più uguale alle fibre, come nella dieta standard Americana? Allora noi continuiamo a ricevere quei segnali di mangiare, mangiare, mangiare. Abbiamo sempre fame. Se non mangiamo i nostri 100 grammi di fibra al giorno il nostro corpo potrebbe dire “beh, allora? Ci stiamo affamando?”

Scoprire questo meccanismo potrebbe rendere felici le industrie del cibo e dei farmaci. Potrebbero pensare di creare una nuova medicina nella lotta contro la crescente epidemia di obesità.

O semplicemente potremmo mangiare come ha previsto la Natura.


venerdì 16 settembre 2016

Carne e tumori


Dal sito Nutritionfacts:

I nostri figli hanno un rischio sette volte maggiore di sviluppare un tumore al cervello mangiando un hot dog a settimana rispetto a quello che hanno usando un cellulare (vedi studio). Infatti se i nostri bambini insistono nel volere mangiare gli hot dog, possono moltiplicare il rischio di leucemia del 950%

Ciò che mangiamo è la causa numero uno dei tumori. Il tumore pertanto si può prevenire, ma ciò richiede dei cambiamenti di vita radicali. Solo il 5-10% dei tumori è dovuto ai geni, alla storia familiare. Il restante 90-95% del rischio di tumore è dovuto a quello cui esponiamo il nostro corpo.

Di questo 90-95% il tabacco contribuisce per un quarto del rischio, negli Stati Uniti. Vi sono alcune cause infettive - particolarmente per le persone con AIDS - ma la dieta, se includiamo l'obesità e l'alcol, è responsabile del 50% dei nostro rischio di tumore. E i cellulari, l'inquinamento, i raggi X, qualunque altra cosa, tutto il resto, cioè, costituisce un rischio per il 10-15%.

Qualcosa in particolare riguardo alla dieta?
Da uno studio enorme in Canada nel 2008, il consumo totale di carne è stato trovato correlato direttamente al rischio non solo di tumore allo stomaco ma di tumore al colon, al retto, al pancreas, al polmone, al seno, alla prostata, ai testicoli, ai reni, alla vescica e alla leucemia.