lunedì 12 dicembre 2016

Linee di indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica


Mio figlio mangia alla Mensa della Scuola. Cercando di valutare, in maniera dettagliata, la salubrità del suo Menu, ho pensato di utilizzare il questionario che un gruppo di volontari ha elaborato basandosi sulle indicazioni fornite dalla ASL 2 di Milano.
Facendo questo, mi sono imbattuta nel documento che riassume le Linee di indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica ed ho notato la tabella che vedete sopra (in rosso ci sono le mie annotazioni). Sono rimasta esterrefatta, in particolare, dalla presenza dei salumi 2 volte al mese e dal fatto che i legumi ci siano invece solo 1-2 volte a settimana.
Sono così andata a vedere chi ha scritto queste linee guida ed ho scoperto che è stato un team di medici, tecnologi alimentari ecc. coordinato da Silvio Borrello, che, leggo in rete, essere in realtà specializzato in nutrizione animale (è un Medico Veterinario).
Ho scritto quindi al Ministero della Salute. 

Questo il contenuto clou della loro risposta:

.."Con riferimento alla pubblicazione della sintesi del rapporto monografico sulla relazione tra consumo di carni rosse/carni trasformate e tumori della IARC, avvenuta nell’ottobre 2015 (che le colloca tra i cancerogeni dei gruppi 2 e 1 rispettivamente), pur trattandosi di un documento preliminare e non completo, il Ministero della salute ha richiesto immediatamente un parere al Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA), con l'obiettivo di contestualizzare le problematiche prese in considerazione nel rapporto rispetto alle abitudini alimentari nazionali. 
Ricordo infatti che il rapporto IARC segnala un pericolo (così come per molti altri prodotti o elementi della più di versa natura, quali ad es. i raggi solari),  ma per poterne valutare l’effettivo impatto, esso deve essere valutato nella sua probabilità di incidere sulla popolazione, attraverso una valutazione del rischio, che dipende dall’effettivo consumo e alle caratteristiche di produzione e trasformazione delle carni adottate nei singoli Paesi.
Il CNSA ha espresso, nella riunione del 4 febbraio 2016, il parere che Le riassumo di seguito:
Il tumore al colon-retto, come tutte le neoplasie, è il risultato di più̀ fattori ed è innescato dall’interazione tra ambiente, stile di vita e genetica; che, in questo quadro generale, risultano particolarmente rilevanti: eccesso ponderale, sedentarietà, scarso consumo di fibre, eccesso di calorie nella dieta, stile di vita nel suo complesso, compreso quello alimentare.”
Lo stesso CNSA ha raccomandato di “seguire un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo, evitando l’eccessivo consumo di carne rossa, sia fresca che trasformata; di prestare particolare attenzione alle modalità di preparazione e cottura degli alimenti, limitando, in particolare, cotture alla griglia ad alte temperature e fritture; di seguire un’alimentazione che comporti una riduzione di grassi e proteine animali e favorisca invece l’assunzione di cibi ricchi di vitamine e fibre, che possa prevenire anche le malattie cardiovascolari oltre che quelle tumorali. Nella frutta e nella verdura, infatti, oltre, alle fibre, si trovano in misura variabile vitamine e altri componenti essenziali, il cui insieme ha un riconosciuto potere protettivo; di mantenere un peso corporeo corretto durante l’arco della vita e svolgere regolarmente esercizio fisico.”
Pertanto il Comitato non ha indicato l’esclusione della carne rossa né fresca né trasformata, ma di evitare gli eccessi nel consumo e - più in generale - di adottare un regime alimentare vario, nel quale giocano certamente un ruolo anche verdura, frutta, legumi (alimenti da Lei giustamente ricordati),  abbinato ad un regolare esercizio fisico.

La tabella citata nella Sua lettera, poi, è stata elaborata, durante la stesura delle Linee di indirizzo nazionale sulla ristorazione scolastica, in collaborazione con gli esperti dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione-INRAN (attualmente CREA-Nut).

Infine, La informo che - in ottemperanza all'articolo 144, comma 2, del decreto legislativo 50/2016 - si sta costituendo, insieme con il Ministero dell'ambiente e con il MIPAFF, un Tavolo tecnico per la revisione delle Linee di indirizzo nazionale sulla ristorazione scolastica.
In tale contesto sarà possibile, attraverso una riflessione accurata, rivalutare le attuali indicazioni e individuare quelle rispondenti alle più aggiornate indicazioni scientifiche in ambito nutrizionale, al fine di garantire un regime dietetico equilibrato, con un rapporto ottimale di nutrienti, in grado, al contempo, di soddisfare i fabbisogni dell’organismo e svolgere un ruolo preventivo e/o protettivo nei confronti di determinate condizioni patologiche."
..

Io penso però che tra un Comitato Nazionale ed un Organismo Mondiale che si occupa di salute come l'OMS, sia da preferire l'avvertenza dell'OMS che, inserendo le carni lavorate tra i cancerogeni certi (gruppo 1) e le carni rosse tra quelli probabili (gruppo 2) implicitamente avverte: mangiatele a vostro rischio e pericolo. E se volete evitare il pericolo, non mangiatele. 
Mi sembra così chiaro.
Il fumo di sigaretta è causa di tumore ai polmoni (e non solo), io so che se fumo ho una certa percentuale in più di contrarlo (elevata), non è detto che se non fumi non avrò mai quel tumore ma le probabilità sono molto più basse. Se fumo lo faccio a mio rischio e pericolo ma non accetterei mai che una scuola desse una sigaretta a mio figlio, voi sì?
Stessa cosa per hot dog e salami. E' ormai sicuro che siano cancerogeni. Lo ha scritto l'OMS a chiare lettere.
Ci sono alternative più salutari per assumere proteine (amminoacidi)? Certamente: ci sono legumi, cereali integrali, verdure a foglia verde. Che tra l'altro hanno anche fibre, zero colesterolo ed altri nutrienti utili. Quindi il motivo di inserire il salame a mensa proprio non lo vedo.
Poi se una famiglia vuole farlo mangiare anche tutti i giorni al proprio figlio, liberissima. Ma perchè imporlo a tutti? Le Istituzioni hanno il dovere di indicare nelle Linee guida per la ristorazione Scolastica, secondo me, quale sia il Menù ideale, il più sano per i bambini. I salumi non sono sani. Pertanto nei suggerimenti Istituzionali non ci dovrebbero essere. 
Inserirei invece i legumi.

L’American Institute for Cancer Research, dopo aver esaminato 500.000 studi, ne consiglia infatti l’assunzione, 1 volta al giorno.
I legumi sono economici, sono ricchi di amminoacidi (proteine) e abbassano i picchi glicemici (anche del pasto successivo a quello in cui sono consumati), sono un’ "allungatore" della vita, al contrario di carni, uova e formaggi che sono ricchi di grassi saturi e trans.  Io nella ristorazione scolastica li inserirei sicuramente almeno dalle 3 alle 5 volte a settimana. 


Questo in pratica il senso della mia ulteriore risposta al Ministero.


martedì 29 novembre 2016

Bambini (ed adulti): Sushi o no?


Prima di diventare mamma - e vegana- ogni tanto mangiavo il Sushi. Con la gravidanza ho poi iniziato a studiare alimentazione e questo mi ha portato ad escludere tutti i cibi di origine animale. Recentemente sono tornata al Ristorante Giapponese, e sono riuscita a trovare, con mia sorpresa (e del cameriere!) delle pietanze interamente vegetali: le edamame (fagioli di soia nei baccelli), un riso saltato con verdure, una zuppa di tofu e dei rolls di riso e alghe con l'avocado. Accanto ai rolls, il classico zenzero e il wasabi. 
Tornata a casa mi sono chiesta cosa ci fosse, in realtà, in quelle preparazioni e questo è ciò che ho trovato:

SALSA DI SOIA 
Se non è biologica può essere soia geneticamente modificata (OGM) e visto che nei ristoranti giapponesi in genere non lo specificano, dubito che sia biologica. Inoltre è praticamente sale liquido (ogni cucchiaio fornisce circa 10 grammi di sale) La dose di sale massima raccomandata 2,3 grammi di sale al giorno (ideale: 1,5 g/giorno).

ZENZERO MARINATO
Lo zenzero che si trova in quasi tutte le presentazioni dei ristoranti giapponesi non è zenzero affettato (provateci e vi verrà infatti molto diverso; sfilacciato e piccantissimo), ma zenzero marinato. In cosa?
Gli Ingredienti sono: acido acetico, acido citrico, sorbato di potassio, aspartame, saccarina di sodio, sucralosio E955. Il tutto prodotto in Cina.
L'acido acetico, il biodizionario gli dà il doppio semaforo verde, come agente tampone. 
L'acido citrico, idem, il biodizionario gli dà il doppio bollino verde, sequestrante, pero' anche qui ci sono pareri discordanti in quanto non è derivato dal limone ma da muffe.
Il potassio sorbato ha il semaforo verde, è un conservante.
L'aspartame non è buono, avrei preferito lo zucchero a questo punto perchè l'aspartame non solo può essere lassativo, ma è associato a depressione, fibromialgia, ipertensione.
La saccarina di sodio è un altro dolcificante, questa volta il biodizionario dà un semaforo rosso. Io sapevo infatti che la saccarina era cancerogena (Nutritionfacts riporta: rischio di tumore alla vescica).
Il sucralosio è un altro dolcificante. Questo può innalzare i livelli di zucchero e insulina nel sangue se ingerito da persone non abituate ad usarlo, inoltre è nocivo per la flora batterica intestinale, in quanto uccide i batteri cosiddetti buoni (bifidi e lattobacilli) e può scatenare emicrania.
Sale, 100 grammi contengono 2400 mg di sodio (ma forse molto è nella soluzione in cui galleggia lo zenzero..spero)

Questa la composizione del Wasabi negli Stati Uniti:
Rafano, questo è quello con cui la radice di Wasabia japonica viene generalmente paragonata e mentre contiene lo stesso ingrediente chimico principale del wasabi, non ha nessuno dei composti anticancro che contiene il vero wasabi. Il sapore non è molto diverso tra i due.
Senape, tutte le coltivazioni di senape commerciale sono attualmente OGM. La senape può causare serie reazioni allergiche alle persone sensibili alla senape e quindi deve essere evitata da quelle persone.
Umettante E420. Questo è il sorbitolo. Il sorbitolo può produrre effetti lassativi e flatulenza se asunto in grandi dosi. Non è consigliato a bambini piccoli (sotto ad 1 anno) perchè puo' causare grave diarrea.
Olio di crusca di riso, probabilmente per rendere il wasabi morbido perchè con tutti gli addensanti altrimenti si trasformerebbe in un blocco solido
Sale, probabilmente usato come conservante così come l'acido ascorbico E330 per impedire al colore della pasta di scurirsi durante la conservazione.
Destrina, si usa in molti prodotti collosi, anche nella colla per bambini, perchè è sicura, economica e non tossica.
Wasabia Japonica, questa è aggiunta solo nell'UE, perchè le regolamentazioni comunitarie prevedono che se vi è scritto Wasabi sulla confezione allora nella preparazione debba essere contenuta la pianta. Il sospetto dell'autore del post è che a parte usata siano le foglie, pero', che contengono poco sapore di wasabi.
Amido di patate, usato come addensante. Le patate OGM esistono (In America) e sembra che possano essere approvate nell'UE al fine di produrre amido di patate (speriamo di No!).
Acqua
Aromi naturali, sotto il cui nome potrebbe anche celarsi il Glutammato monopodico perchè la legge non impone di specificarli e di naturale spesso non hanno nulla ma sono artificiali.
Curcuma, Questa è usata come colore giallo che, quando mischiata con il colorante E133 fa diventare la pasta verde. Fuori dall'Europa il giallo viene fatto con l'E102 o il Giallo 5 che pero' possono dare allergia (l'E102).
Acido citrico : E330 questo non è succo di limone come si può' pensare ma è un additivo prodotto artificialmente usando acido solforico. Vi è il dubbio che durante la produzione dell'acido citrico il prodotto non venga filtrato bene e così mantenga tracce di muffe, zolfo e solfiti che possono produrre reazioni allergiche (in persone sensibili all'aspirina o asmatiche). 
Addensante : E415 Xanthan Gum e viene fatta fermentando lo zucchero di mais con un batterio, lo Xanthomonas campestris. E' lo stesso batterio che crea i puntini neri nei broccoli e nei cavolfiori. Il risultato è una pasta molle che viene poi essiccata e frullata in una pasta fine e bianca. Funge da addensante per tenere insieme la pasta che così non si separa. Nutrizionalmente la Gomma di Xanthan è un carboidrato con 7 grammi di fibra per cucchiaio. Questo può causare gonfiore in alcuni. Può' derivare da mais, grano, o soia. Le persone con allergia ad uno di questi cibi dovrebbero evitare le preparazioni con gomma di Xanthan.
Colorante : E133 .
Viene raccomandato di evitarlo a tutti quei bambini con sindrome di iperattività. Proibito in Argentina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Italia, Mauritius, Marocco, Polonia, Portogallo, Trinidad and Turchia [quindi probabilmente nel Wasabi italiano non dovrebbe esserci].

ALGHE
Le alghe sono fonte di iodio e quindi teoricamente sono benefiche per l'organismo (non la Kelp, che ne ha troppo o la Hijiki che può contenere arsenico). Le alghe Nori sono tra le più benefiche per l'essere umano.
Pero' le Nori che vengono usate per i rolls potrebbero venire da vicino alla centrale di Fukushima. Un paio di anni fa, ho infatti chiesto informazioni alla "Finestra sul Cielo", ditta che vende le Nori biologiche nei negozi Naturasì e mi hanno risposto che le loro vengono dalla Prefettura di Saitama (80 km da Fukushima). Non so da dove vengano quelle dei vari ristoranti Giapponesi, bisognerebbe chiedere.

RISO
Il riso dei ristoranti giapponesi è nocivo per due aspetti:
1) E' un cereale raffinato e fa aumentare quindi la glicemia. Inoltre quando i cereali sono mangiati insieme ad un cibo animale invece che con le verdure, il picco glicemico è ancora più alto.
2) E' condito con aceto di riso zuccherato (mirin). 
Comunque tra tutte le altre pietanze sul piatto di un ristorante giapponese è probabilmente ciò che fa meno male. 


PESCE
Il Pesce deve essere propriamente abbattuto (congelato a -20°C o meno, per 7 giorni oppure a - 35°C o meno, per 15 ore) perchè può veicolare vermi o batteri. Uno famoso perchè molto comune (l'87% del salmone ne è affetto) è l'Anisakis. Dal pesce si possono prendere anche  vermi migratori come il Gnathostoma. O la Tenia. 
Questi vermi possono entrare nel corpo umano e muoversi sotto pelle fino ad arrivare ad occhi e cervello (vedi qui). 
Ad ogni modo, anche se cotto, l'Anisakis può scatenare reazioni allergiche negli esseri umani (le stesse che si possono avere anche mangiando polli che abbiano mangiato pesce, cosa che ormai con i mangimi moderni può accadere).
Il pesce, come la carne, poi, ha una grande contaminazione fecale (85% del pesce è contaminato) Cioè il pesce che si acquista, così come la carne, è pieno di batteri fecali, tanto che nelle case di mangiatori di carne o pesce i ricercatori ne hanno trovati di più in cucina che sulla tavoletta del WC!
Ci sono anche neurotossine che non vengono distrutte con la cottura (50.000 persone l'anno vengono contaminate da neurotossine da pesce negli USA).
Il Pesce, inoltre è la prima fonte di mercurio nel bambini (statistiche Americane).
In sintesi il pesce ha molti punti negativi:
  • E' basso in antiossidanti e fitonutrienti
  • Contiene colesterolo
  • E' alto in metionina (un amminoacido che fa crescere i tumori)
  • Può' essere contaminato da mercurio, diossina, neurotossine, arsenico, DDT, putrescina, medicine che finiscono i fiumi e mari. Queste tossine possono controbilanciare l'effetto positivo dei suoi Omega 3.
  • I consumo di pesce è stato associato a diabete di tipo 2, calcoli renali, fibrillazione atriale, intelligenza più bassa nei bambini, inferiore dimensione del cervello nei bambini, telomeri più corti, conta spermatica bassa, basso testosterone, sintomi di depressione, ansia e stress e pubertà anticipata.
  • I pesci di allevamento possono essere soggetti alla sindrome del pesce pazzo (cioè se mangiano mucche con il morbo della mucca pazza, il morbo può attecchire in loro). Fino al 2013 questo non era preoccupante perchè l'Europa aveva bandito i mangimi fatti con farine animali, ma dal 2013 questi sono purtroppo tornati leciti.
Dopo aver letto tutto questo, se non volete rinunciare al sushi.. Perché non provare un sushi vegano? (vedi qui, qui e qui).





sabato 26 novembre 2016

Tumore al seno: la "lifestyle medicine" può aiutare

sopra: una slide che ho fatto in base ai risultati 
degli ultimi studi sul tumore al seno citati da M. Greger

Recentemente, purtroppo, le madri di alcune mie amiche sono state colpite dal tumore al seno. Mi sono messa così a fare delle ricerche per capire se ad oggi si sappia quale siano le cause di questo male e come prevenirlo.

Innanzitutto, sui metodi diagnostici gira in rete la guerra alla mammografia (almeno da parte dei gruppi di persone che seguono le medicine naturali, l'alimentazione vegan, o crudista, ecc). La mammografia irradia il corpo con delle radiazioni che potrebbero in effetti generare alcuni dei tumori che invece dovrebbero 'prevenire' (ma nessuna analisi diagnostica previene, chiaramente). La Svizzera pare abbia abbandonato gli screening di massa perchè si è visto che non portano ad una riduzione della mortalità per tumore al seno.

Chiaramente la mammografia riesce a diagnosticare molto prima di un'esame manuale (e pare che la termografia da quanto ho capito non sia altrettanto efficace, mentre l'ecografia va fatta ma serve come complementare della mammografia) per cui io personalmente la faccio.

Negli Stati Uniti le linee guida suggeriscono di farla ogni due anni (se si vuole, si lascia libero il paziente, se non ha precedenti in famiglia, per esempio), mentre le nostre linee guida suggeriscono uno screening ogni 12 mesi a tutte le donne al di sopra di una certa età.

La cosa migliore dovrebbe essere quella di prevenire, pero' il tumore al seno. Nel libro del Dr Greger, questo medico ricercatore Americano cita gli studi che sono stati fatti sul tumore al seno e ancora una volta sembra legato allo stile di vita più che alla genetica (anche se quello che mangiamo noi donne oggi potrebbe influire sulla probabilità che le nostre nipoti contraggano questo tumore!).
Ecco cosa possiamo fare per abbassare notevolmente il nostro rischio:

- Non fumare
- Non bere alcol (anche meno di un solo bicchiere al giorno aumenta il rischio di tumore al seno)
- Eliminare le sostanze cancerogene (tra cui spicca la carne, anche per come è cotta, ma non solo: alla griglia, per esempio,  produce ammine eterocicliche cancerogene)
- Mantenere un peso normale ed evitare il sovrappeso
- Dormire al buio (la melatonina è un antitumorale e si produce quando dormiamo al buio)
- Mangiare meno grassi possibili (consumo di grasso e tumore al seno sono direttamente correlati), molta frutta e verdura, pochi cibi animali (o meglio niente).
La carne, formaggi e le uova hanno grassi (saturi e trans, i peggiori) quindi sarebbe meglio eliminare questi cibi o, se non si riesce, ridurli il più possibile.

Per i dettagli potete guardare la slide che ho fatto, sopra. In cui ci sono anche i cibi che si sono rivelati i più protettivi contro questo tipo di tumore o le ricadute.

Edit del 26 Gennaio 2017: ho scoperto questo video del Dr Greger di cui stranamente non si parla nel suo libro. In questo video si spiega come le noci e le noci pecan siano capaci di sopprimere le cellule tumorali. Quindi per fare prevenzione o anche per combattere le recidive il ricorso a queste noci sembra essere molto utile.


martedì 22 novembre 2016

Tinta per capelli non dannosa: esiste?


La risposta è sì.
E' la tinta della ditta Villa Lodola.
Qualche giorno fa parlando con il proprietario di un negozio biologico romano gli consigliavo di vendere la tinta Villa Lodola perchè l'ho provata e funziona (copre anche bene i capelli bianchi, basta tenerla in posa un'ora) e lui mi ha risposto che non esistono tinte per capelli non dannose.
Allora sono andata a controllare nuovamente tutti gli ingredienti sul biodizionario (l'avevo fatto tempo fa ma non avevo alcuna prova) ed ecco qui la lista con i relativi semafori.
Ho evitato di controllare gli olii perchè chiaramente sarebbero semaforo verde, per il resto ho verificato che tutti gli ingredienti sono innocui per l'essere umano o al massimo sospetti o mediamente dannosi (semaforo giallo). I semafori gialli si trovano a fine lista, quindi la tinta ne contiene relativamente pochi. In passato ho controllato la Sanotint e la Biokap, entrambe vendute da erboristerie e negozio biologici, e purtroppo quelle hanno vari semaforo rossi, quindi sono passata alla Villa Lodola, venduta sempre nei negozi biologici. E mi sono trovata molto bene.

Quando dobbiamo scegliere cosa spalmarci addosso o fare entrare a contatto con il cuoio capelluto perchè scegliere un prodotto nocivo se c'è la scelta di uno innocuo? E il costo è lo stesso.
Viva Villa Lodola! (no, non mi pagano :-)



lunedì 10 ottobre 2016

Il "Mayogate" e il tentativo dell'Industria Americana delle Uova di rifare il look al concetto di "colesterolo"





Un ragazzo Californiano, Josh Tetrick (nell'intervista sopra), nel 2011 ha inventato una Maionese senza uova, ne è nata una società, la Hampton Creek che è rapidamente diventata molto popolare ("una delle società alimentari a più rapida crescita nel Mondo" dice Tetrick, che ogi è l'AD della Società) ed oggi distribuisce la sua maionese vegetale - Just Mayo-  nei più grandi supermercati degli Stati Uniti.
Nessuno stupore quindi che l'Industra delle Uova Americana si sia sentita minacciata da questa società, non solo per eventuali perdite di quote di mercato delle maionesi convenzionali - cioè a base di uova- ma anche per il messaggio che questa società stava facendo passare nel pubblico (si può mangiare un prodotto gustoso senza le uova, le uova fanno male, ecc).
Quello che è successo è che nel 2015 Tetrick denunciò il tentativo del Consigio Americano delle Uova di boicottare la sua società a cui è seguita un'investigazione di un anno da parte dell'USDA. La Hampton Creek, tra le altre cose, ha dovuto sostenere una causa legale intentatale dalla multinazionale Unilever (e poi dalla FDA) per il nome "Just Mayo".
Anticipiamo che la Hampton Creek ha vinto riuscendo a tenere il suo nome e portando, grazie all'investigazione seguita alle denuce di Tetrick, alla dimissione dei vertici del Consiglio delle Uova.

Questo è stato solo uno sviluppo di un tentativo che dura da vent'anni e che vede l'American Egg Board (AEB), cioè il Consiglio delle Uova, lottare strenuamente per sostenere il consumo di uova contro le ormai acquisite conoscenze da parte di medici e di pubblico della pericolosità del colesterolo alimentare per la salute (in particolare relativamente alla malattia cardiovascolare, che è il Killer numero uno in America - ed in Italia), colesterolo altamente presente nelle uova (160 mg in un solo uovo).

Questa la storia in dettaglio e i suoi recenti sviluppi:


Il PCRM (Comitato dei Medici per una Medicina Responsabile) una no profit composta da 12.000 medici americani, con base a Washington, fondata nel 1985 al fine di promuovere la medicina preventiva, condurre ricerche cliniche e sostenere standard più elevati per l’etica e l’efficienza nella ricerca, scoprì che nel Febbraio 2015 il Comitato per le linee Guida Alimentari Americane emanò una raccomandazione di eliminare i limiti per il colesterolo in seguito a pressioni dell’Industria delle Uova.

A Marzo del 2015 il Presidente del PCRM, Neal Barnard, parlò all’Istituto Nazionale della Salute e disse che nonostante tanto lavoro ben fatto, il Comitato aveva fatto un errore scientifico sul colesterolo e che trasportare questo errore nelle linee guida dietetiche americane non sarebbe stato  scientificamente sostenibile.

A Novembre 2015 il PCRM avvisò il Segretario del Dipartimento della Salute Americana che se le linee guida dietetiche americane avessero perso il limite del colesterolo il Comitato avrebbe intentato una causa [contro l'USDA N.d.T.]. Le linee guida sarebbero dovute uscire a Dicembre 2015, ma furono posticipate fino al 7 Gennaio 2016 e quando uscirono avevano conservato intatti i limiti sul colesterolo.
Nonostante questo,  il 6 gennaio 2016 il PCRM ha fatto causa all’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura Americano e al Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, sostenendo che non fosse giusto che pressioni dell'Industria alimentare - cioè delle Uova- riuscissero ad arrivare a far sì che il Comitato emanasse la raccomandazione di eliminare i limiti riguardanti il colesterolo alimentare e che ciò infatti violasse il Federal Advisory Committee Act, che impone che il comitato che deve suggerire le linee guida dietetiche non dovrebbe essere influenzato da interessi particolari.
Il PCRM scoprì che un individuo era stato inserito all’Interno del Comitato direttamente dall’Industria delle Uova, un altro stava ricevendo dalla stessa Industria del finanziamenti per effettuare delle ricerche e altri due lavoravano presso un’Università  che aveva richiesto e ricevuto oltre $100,000 dall’Industria delle Uova per realizzare studi che mettessero in discussione i limiti sul colesterolo.

Il Comitato poi saltò la sua solita procedura che prevedeva una "review" degli studi scientifici ed eliminò i limiti sul colesterolo senza rivedere in maniera appropriata la relativa ricerca.

Rompendo con l’FDA e l’Istituto di Medicina, entrambi i quali continuano a sostenere che il colesterolo nelle uova e in altri cibi aumenta il colesterolo nel sangue, nel Febbraio del 2015, il Comitato riportò  che il Colesterolo non era più un elemento nutritivo di cui preoccuparsi e che l’evidenza scientifica non mostrava nessuna relazione apprezzabile tra il colesterolo ingerito e quello nel sangue.

Violando le leggi federali, l’Industria delle Uova ha fatto uno sforzo considerevole costato svariati milioni di dollari, per cambiare le politiche federali e fare apparire così che il colesterolo alimentare fosse sicuro.

Approssimativamente il 90% degli studi sul colesterolo alimentare sono attualmente finanziati dall’Industria delle uova. Nel 2013 in una meta analisi sul colesterolo alimentare scritta da uno dei membri del Comitato, il 92% degli studi analizzati erano studi pagati dall’industria Alimentare, principalmente delle Uova.
Quasi tutti gli studi citati concludevano che il colesterolo alimentare aveva un effetto sfavorevole sul colesterolo nel sangue, nonostante questo, la meta-analisi concludeva in maniera inappropriata che “l’effetto del colesterolo alimentare sul plasma era modesto e appariva limitato a sottogruppi di popolazione”

Nel 2015 ricercatori della stessa università pubblicarono un nuovo report, pagato dal centro di nutrizione delle uova, la parte che si occupa della ricerca dell'industria delle uova. Quasi ciascuno studio incluso nella meta analisi fu finanziato dall'industria delle uova o da altre fonti collegate all'industria.

In particolare, 13 delle 15 ricerche sull'analisi degli effetti del colesterolo alimentare sul colesterolo LDL furono finanziate dall'Industria (alimentare N.d.T.).

Per decenni, le linee guida alimentari hanno raccomandato che gli americani limitassero il colesterolo alimentare a non più di 300 mg al giorno, con un ulteriore riduzione a non più di 200 mg al giorno per le persone con o ad alto rischio di malattia cardiovascolare.

Gli studi mostrano chiaramente che le uova ed altri cibi ad alto contenuto di colesterolo aumentano i livelli di colesterolo nel sangue.
Anche un leggero aumento del colesterolo del sangue applicato all'intera popolazione, può incrementare, nella popolazione, la mortalità per malattia cardiovascolare.
Secondo la querela: "un'evidenza scientifica abbondante mostra che il colesterolo è un contribuente significativo alla malattia cardiovascolare, il killer numero uno degli Americani."

Le raccomandazioni del Comitato fanno parte di un tentativo che dura da vent'anni di rinnovare l'immagine del colesterolo in base a ricerche finanziate dal programma di promozione delle uova del  Dipartimento dell'Agricoltura Americano e disegnato specificatamente al fine di accrescere il consumo delle uova senza considerare i rischi per la salute che possono derivare da un'ingestione illimitata di colesterolo".

Due recenti studi hanno sottolineato i pericoli delle uova e del colesterolo.

Uno nel giornale Atherosclerosis trovò che i partecipanti allo studio che mangiavano più uova paragonati con quelli che ne mangiavano di meno avevano 80% in più di probabilità di avere più calcio nelle arterie, una misura del rischio di malattia cardiovascolare.

Uno studio nel Canadian Journal of Cardiology ha trovato che quelli che consumano più uova hanno il 19% di rischio in più di avere problemi cardiovascolari.

"Avvisi costanti sul colesterolo nelle linee guida alimentati aiuterebbero a proteggere i consumatori a livello nazionale dalla malattia cardiovascolare" afferma il Dottor Ulka Agarwal, un medico della California che è tra coloro che hanno intentato la causa.
"La decisione potrebbe essere una di quelle salvavita come la proposta 65 della California che richiede alle aziende di evidenziare con degli avvisi al pubblico i prodotti potenzialmente cancerogeni"

Il Dr. Agarwal è uno dei quattro soggetti querelanti, in aggiunta al PCRM, nella causa promossa presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California.
Gli altri sono il medico californiano John McDougall e il medico Donald D. Forrester.

Il Presidente del PCRM Neal Barnard, ha detto: “La malattia cardiovascolare rimarrà il killer numero uno se il Segretario Tom Vilsack dell’USDA e Sylvia Burwell dell’HHS rimuoveranno gli avvisi sul colesterolo dalle linee Guida Dietetiche del 2015 in seguito alle pressioni dell’Industria Alimentare.”

7 Ottobre 2016


Il “Consiglio Americano delle Uova”, AEB, [che è finanziato dall’Industria delle Uova ma è gestito dal Dipartimento Americano dell’Agricoltura] portò avanti comportamenti scorretti all’interno di quello che alcuni definiscono “Mayogate”, conclude la USDA in un rapporto pubblicato online lo scorso Giovedì. Il Servizio di Marketing del Dipartimento dell’Agricoltura iniziò una review del Consiglio delle Uova l’anno scorso, dopo che alcune email interne divennero pubbliche mostrando una campagna coordinata contro la società “Hampton Creek” basata a San Francisco e la sua maionese senza uova. Josh Tetrick, il CEO dell’Azienda, in seguito, inviò una segnalazione all’USDA presentando nove accuse di comportamento scorretto contro l’AEB.
Anche se il Servizio di Marketing (AMS) del Dipartimento dell’Agricoltura non trovò evidenza per sostenere tutte e nove le accuse, il suo rapporto pubblicato lo scorso 3 Ottobre evidenziò che vi furono email inappropriate tra lo staff dell’AEB e un membro del Consiglio, email inappropriate tra il CEO dell’AEB e una concentrazione inappropriata contro uno specifico prodotto e azienda. Più informazioni qui.
L’AMS riporta che il Presidente e l’Amministratore Delegato dell’AEB cancellarono email relative a Hampton Creek e dissero ad altri di fare lo stesso dopo averle lette. Alcune delle email dell’Amministratore Delegato furono recuperate con metodi legali, disse il Dipartimento. Il memo riporta che ogni comportamento inappropriato terminò nel momento in cui cominciò l’investigazione. Da allora sia il Presidente che l’Amministratore Delegato dell’AEB si sono dimessi.
--
Se vi interessa sapere qualcosa di più sui pericoli di mangiare uova cliccate qui o anche qui (e passate il mouse sulle uova)

Se volete scaricare la "Egg Facts Sheet" del PCRM tradotta in Italiano cliccate qui


giovedì 22 settembre 2016

Dai fossili umani - meno eleganti - alla dieta naturale degli uomini



Traduco, dal sito Nutritionfacts.org


Negli Stati Uniti si tende ad assumere meno di 20 grammi di fibra al giorno, solo circa la metà della dose raccomandata minima [50 g/giorno, N.d.T]. Ma in popolazioni dove molte delle nostre malattie più letali sono praticamente sconosciute, come la Cina rurale e l’Africa rurale, le persone mangiano enormi quantità di fibre provenienti dalle piante, fino a 100 grammi di fibra al giorno o più, il che è quanto si stima i nostri antenati paleolitici mangiassero in base alle analisi dietetiche delle popolazioni primitive moderne di cacciatori-raccoglitori e grazie all’analisi di coproliti, cioè feci primitive fozzilizzate. In altre parole paleo-pupù.

Questi antichi “artefatti umani” altamente intimi sono stati spesso ignorati durante molti dei precedenti scavi archeologici, ma un attento studio dei materiali faticosamente recuperati dalle feci umane del paleolitico ci dice molto riguardo alle antiche pratiche dietetiche umane, dal momento che queste sono incredibilmente ricche di fibre e di resti non digeriti di piante. Tali studi suggeriscono fortemente che per oltre il 99% della nostra esistenza come specie distinta, il nostro tratto gastrointestinale è stato esposto alla pressione selettiva esercitata da una dieta ricca di fibre provenienti dal cibo vegetale (piante). Così, per milioni di anni prima degli strumenti di pietra e prima del periodo della caccia, i nostri antenati mangiavano piante. Ma che tipo di piante?

Un modo in cui si può determinare se gli animali sono naturalmente foglivori (mangiano foglie) o frugivori (mangiano frutta) è mappare l’area della mucosa assorbente nel loro intestino e la loro dimensione corporea funzionale. I foglivori sono quelli che la natura ha previsto mangino principalmente foglie, mentre i frugivori sono disegnati meglio per mangiare la frutta. I faunivori, un altro nome per i carnivori, mangiano la fauna.

Se si dividono gli animali in questo modo, essi cadono su linee distinte. Allora, dove cadono gli umani? Questa (linea gialla) è la nostra dimensione corporea funzionale e questa (linea azzurra) la massa assorbente. Così, mentre mangiare i nostri vegetali a foglia verde è importante, sembra che la dieta naturale della specie umana sia principalmente quella di un mangiatore di frutta.



Perché è così importante quanta fibra fossimo soliti mangiare? Una spiegazione per l’aumento dell’obesità nelle popolazioni occidentali consiste nel fatto che i meccanismi corporei per controllare l’appetito si sono evoluti di pari passo con quante piante mangiavamo. I nostri antenati mangiavano così tante piante che noi assumevamo circa 100 grammi di fibra al giorno; così per milioni di anni, cibo voleva dire fibra. Quindi nessuna sorpresa se uno dei meccanismi fisiologici che il nostro corpo ha utilizzato per sopprimere l’appetito coinvolgeva le fibre. 
Per esempio, la fibra viene metabolizzata dalla nostra flora intestinale in acidi grassi a catena corta, che si uniscono per attivare dei recettori sulla superficie delle nostre cellule che alterano il nostro metabolismo, ad esempio, attivando i recettori sulle cellule di grasso al fine di aumentare l’espressione dell’ormone riduttore del peso, la leptina. 

Altri ormoni vengono altresì coinvolti. Fino a poco tempo fa, cibo significava fibre. Un aumento del cibo significava un aumento nell’assorbimento di fibre, che rendeva la nostra flora intestinale così felice che i batteri nel nostro intestino creavano molti acidi grassi a catena corta che attivavano i recettori sulla superficie delle cellule i quali rilasciavano gli ormoni che ci facevano perdere l'appetito e che quindi ci facevano diminuire la fame.
Così mangiavamo di meno. Ma se mangiavamo di meno, meno fibre scendevano nel nostro intestino, così meno ormoni venivano rilasciati, facendo aumentare l’appetito, diventavamo affamati e volevamo mangiare.
Ma cosa succede se il cibo non è più uguale alle fibre, come nella dieta standard Americana? Allora noi continuiamo a ricevere quei segnali di mangiare, mangiare, mangiare. Abbiamo sempre fame. Se non mangiamo i nostri 100 grammi di fibra al giorno il nostro corpo potrebbe dire “beh, allora? Ci stiamo affamando?”

Scoprire questo meccanismo potrebbe rendere felici le industrie del cibo e dei farmaci. Potrebbero pensare di creare una nuova medicina nella lotta contro la crescente epidemia di obesità.

O semplicemente potremmo mangiare come ha previsto la Natura.


venerdì 16 settembre 2016

Carne e tumori


Dal sito Nutritionfacts:

I nostri figli hanno un rischio sette volte maggiore di sviluppare un tumore al cervello mangiando un hot dog a settimana rispetto a quello che hanno usando un cellulare (vedi studio). Infatti se i nostri bambini insistono nel volere mangiare gli hot dog, possono moltiplicare il rischio di leucemia del 950%

Ciò che mangiamo è la causa numero uno dei tumori. Il tumore pertanto si può prevenire, ma ciò richiede dei cambiamenti di vita radicali. Solo il 5-10% dei tumori è dovuto ai geni, alla storia familiare. Il restante 90-95% del rischio di tumore è dovuto a quello cui esponiamo il nostro corpo.

Di questo 90-95% il tabacco contribuisce per un quarto del rischio, negli Stati Uniti. Vi sono alcune cause infettive - particolarmente per le persone con AIDS - ma la dieta, se includiamo l'obesità e l'alcol, è responsabile del 50% dei nostro rischio di tumore. E i cellulari, l'inquinamento, i raggi X, qualunque altra cosa, tutto il resto, cioè, costituisce un rischio per il 10-15%.

Qualcosa in particolare riguardo alla dieta?
Da uno studio enorme in Canada nel 2008, il consumo totale di carne è stato trovato correlato direttamente al rischio non solo di tumore allo stomaco ma di tumore al colon, al retto, al pancreas, al polmone, al seno, alla prostata, ai testicoli, ai reni, alla vescica e alla leucemia.

venerdì 12 agosto 2016

Consigli sullo svezzamento naturale dei neonati



Recentemente mi hanno intervistato per un blog, Pronto Blog, riporto il link all'articolo che ne è uscito, come ho promesso all'editore: https://www.prontopro.it/blog/consigli-sullo-svezzamento-naturale-dei-neonati/



Quattro benefici della dieta vegana per i bambini (Neal Barnard)

sopra: immagine dal Blog del PCRM: messaggio di Neal Barnard per l'Italia: 
le diete vegani sono salutari per i bambini

Dopo la proposta di legge di una deputata di Forza Italia, descritta da tutti i giornali (tranne uno) come proposta di 'carcere per i genitori di figli vegani', c'è stata un' eco sulla stampa internazionale che si è giustamente allertata per un'idea così estrema (si saranno chiesti: ma come il mondo va verso il veganesimo e l'Italia va indietro?)
Addirittura Il PCRM (Physician Committee for Responsible Medicine) di Washington guidato dal  Dottore Neal Barnard ha appena pubblicato, a questo proposito, un articolo sui benefici della dieta vegana per i bambini. Di seguito la traduzione:

Quattro modi in cui le diete vegane possono beneficiare i bambini
La scienza mostra in maniera conclusiva che una dieta vegana aiuta le persone ad evitare obesità, problemi cardiovascolari, tumori e altre problematiche. Ma una nuova proposta di legge in Italia argomenta che senza prodotti animali i bambini non possano crescere sani. La Scienza dice diversamente.
Una dieta vegana integrata con la Vitamina B12 fornisce una nutrizione eccellente durante tutti gli stadi dell'infanzia, dalla nascita fino all'adolescenza. Bambini che consumano diete vegane nutrienti [non patatine e Coca Cola! N.d.T.] non solo crescono forti e sani ma abbassano anche il rischio di sviluppare obesità, colesterolo alto, ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.
Quattro fatti provano che diete basate sulle piante sostengono una crescita salutare nei bambini:
1. Gli Esperti confermano che le diete vegane sono salutari per tutte le età:
L'Associazione dietetica Americana afferma che diete vegane ben pianificate che siano integrate con vitamina B12 sono "appropriate per tutti gli stadi della vita, inclusa infanzia e adolescenza" Il gruppo cita evidenza che mostra che persone che seguono diete vegetariane hanno livelli inferiori di colesterolo e pressione sanguigna e un rischio inferiore di avere problemi cardiovascolari e diabete di tipo 2 rispetto alle persone non vegetariane. L'Accademia di Pediatria concorda: "Diete vegetariane e vegane ben pianificate sono salutari per neonati e bambini"
2. La maggior parte delle diete dei bambini sono profondamente mancanti delle salutari frutta e verdura:
Non sono i cibi animali che mancano nella dieta della maggior parte dei bambini. Sono frutta, verdura, cereali integrali e altri cibi che hanno effetti protettivi contro i maggiori killer del mondo inclusa la malattia cardiovascolare. Negli Stati Uniti il bambino medio Americano consuma solo circa 1 porzione di frutta e 1 porzione di verdura al giorno.
Allo stesso tempo, la maggior parte dei bambini  consuma un eccesso di grassi saturi che intasano le arterie, che sono principalmente contenuti in carne e latticini. E 9 su 10 bambini mangiano troppo sodio.
3. Molti bambini hanno già fattori di rischio per la malattia cardiovascolare:
Un recente studio ha trovato che il 40 per cento dei bambini tra i 6 e gli 11 anni ha già alti livelli di colesterolo. Alti tassi di pressione sanguigna sono anche sempre più comuni nei bambini. E per 1 su 3 bambini Americani (e per 1 su 3 Italiani) che sono sovrappeso o obesi, il rischio aumenta. Circa il 70 per cento dei bambini obesi hanno uno o più fattori di rischio per la malattia cardiovascolare.
La malattia cardiovascolare è il killer numero 1 negli USA ed in Italia, dove le malattie di cuore contano per il 30 per cento di tutti i decessi.
Ma le diete vegane sono prive di colesterolo e basse in grassi saturi. Studi hanno dimostrato da tempo come le diete vegane possano aiutare a prevenire, curare e gestire la malattia cardiovascolare negli adulti. Uno studio della Clinica di Cleveland [una delle più note cliniche cardiovascolari in America N.d.T.] pubblicato lo scorso anno, ha trovato che diete vegane hanno effetti simili nei bambini sovrappeso. Bambini nel gruppo vegano hanno abbassato la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo, migliorato il loro peso e abbassato la sensitività a due biomarcatori per la malattia cardiovascolare. 
4. I tassi di diabete di tipo 2 stanno aumentando a livello internazionale 
Tra il 2000 e il 2009, la prevalenza del diabete di tipo 2 è cresciuta di più del 30 per cento nei bambini Americani. Bambini con diabete di tipo 2 affrontano un aumentato rischio di complicazioni serie, come problemi ai reni, attacchi di cuore, ictus. Se la situazione rimane invariata, le proiezioni mostrano che 1 su 3 bambini Americani svilupperà il diabete di tipo 2 durante il corso della sua vita. A livello globale, la storia è simile. I tassi internazionali di diabete sono saliti da 108 milioni nel 1980 a 422 milioni nel 2014.
Ma studi mostrano che persone che consumano diete basate sulle piante hanno un rischio più basso di sviluppare diabete di tipo 2. Una recente review ha trovato che i pazienti diabetici che hanno seguito una dieta basata sulle piante hanno migliorato la loro sensibilità insulinica, ridotto le medicine che prendevano per il diabete e abbassato la loro assunzione di grassi saturi e di colesterolo.




Autore: Neal Barnard, MD
 --
Grazie a Neal Barnard e al PCRM per questi chiarimenti!


mercoledì 24 febbraio 2016

I benefici del Kale (Cavolo Riccio)



Traduco da questo sito 

Membro dell’illustre gruppo delle crucifere, note per essere piante che contrastano i tumori, il cavolo riccio sta diventando rapidamente uno dei cibi salutari più famosi al giorno d’oggi. Il cavolo riccio si è anche imposto nei giardini ornamentali. Con il loro blu brillante, interno rosso e bianco, queste varietà di cavolo riccio sono anche edibili.

I benefici salutari del cavolo riccio erano conosciuti sin dall’antica Roma e la storia ci dice che era anche uno dei vegetali a foglia verde più famosi nel Medioevo.

Il cavolo riccio viene dal gruppo Acefalo delle Brassiche oleacee che includono i cavoli. Ci sono due varietà principali di cavolo riccio: una che ha foglie verdi e una che le ha viola. Stranamente le foglie centrali non formano una testa, per cui si pensa che il cavolo riccio sia legato più strettamente al cavolo selvatico.

E’ generalmente classificato per tipo di foglia: 
Cavolo nero (Dinosaur e plain
Parte delle specie della Brassica oleacea, il cavolo riccio è in buona compagnia e ha molte delle caratteristiche delle piante della stessa famiglia: rucola, Bok Choy, Broccoli, Cavoletti di Bruxelles, cavoli, cavolfiore, senape, ravanello, rapa, crescione.
Se indecisi, mangiate vegetali della famiglia delle crucifere. Ricchi in glucosinolati, sono tutti: antinfiammatori, hanno proprietà antibatteriche e antivirali, disattivano le sostanze cancerogene, riprogrammano le cellule tumorali in modo che muoiano, prevengono la formazione di tumori e le metastasi.


Componenti del cavolo riccio (1 tazza):

Manganese (26%) 
rame (10%) 
Calcio (9%) 
Potassio (9%) 
Vitamina B6 (9%) 
Ferro (6%) 
Magnesio (6%) 
Folati (5%) 
Riboflavina (5%) 
Thiamina (5%) 
Fosforo (4%) 
Proteine (4%) 
Niacina (3%) 
Zinco (2%)
Acido pantotenico (1%) 

Selenio (1%)
Sodio (1%)
Omega-3  (121 mg) 

Omega-6  (92.4 mg) 
Fonte ricca di varie vitamine e minerali, il contenuto di vitamina K in una tazza di cavolo riccio cotto si distanzia considerevolmente dal resto delle sostanze nutritive giocando un ruolo importante nella circolazione sanguigna e nella prevenzione dei sanguinamenti eccessivi. 
Varie fonti di informazioni suggeriscono che gli esseri umani si evolvettero con una dieta che aveva un rapporto di Omega 3-Omega 6 approssimativamente pari ad 1, laddove nelle diete occidentali il rapporto è 15/1 - 16,7/1. 
Nelle diete occidentali mancano gli acidi grassi Omega 3 e vi sono quantità eccessive di acidi grassi Omega 6 paragonate con la dieta con cui gli umani si evolvettero e con la loro genetica.
Proprietà del Cavolo Riccio:

1. Antinfiammatorio 

Probabilmente la proprietà migliore del cavolo riccio è la sua abilità di essere un potente agente anti infiammatorio.
Quando si considera il rapporto ideale Omega 3-Omega 6, il cavolo riccio è un cibo perfetto.
Secondo uno studio pubblicato in Biomedicina il cavolo riccio promuove naturalmente il bilanciamento tra Omega 6 pro infiammatori e Omega 3 anti infiammatori.
Con un rapporto di circa 1:1, il cavolo riccio contiene leggermente più Omega 3, che può aiutare a ridurre gli effetti negativi che si sperimentano quando si mangiano cibi molto lavorati e ricchi di oli vegetali.

2. Anti-ossidante

A braccetto con il suo potere anti infiammatorio, il cavolo riccio è un cibo meravigliosamente anti ossidante. 
Delle tre vitamine antiossidanti principali, il cavolo riccio è particolarmente ricco di Vitamina C e Beta carotene (il precursore della Vitamina A)  
Questo è importante perché gli antiossidanti sono noti perché controbilanciano i danni causati dai radicali liberi.
Il nostro corpo è esposto a molecole altamente instabili di radicali liberi ogni giorno. Attraverso l'aria inquinata che respiriamo, tossine nel nostro cibo e sostanze chimiche nell’acqua questi agenti provocano stress ossidativo, un processo che fa scattare il danno cellulare ed è stato collegato a varie problematiche da problemi cardiovascolari a tumori, alla cataratta.
Lo stress ossidativo è anche riconosciuto essere uno dei principali fattori contributivi di disordini neuro cognitivi come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer. 

3. Detox

Ricco di isocianati che sono fatti dai glucosinolati. Si è scoperto che detossificano il corpo a livello cellulare.
Questi isocianati sono potenti agenti contro tossine e radicali liberi. Le tossine nel nostro ambiente come i cibi lavorati, gli inquinanti, i pesticidi e i farmaci aumentano il livello di tossicità dell'organismo e aumentano la possibilità di malattie. Questi composti rimangono intatti a meno che non vengano in contatto con l'enzima microsinasi tramite la l'aviazione del cibo o la masticazione.
I glicosinolati possono essere acquisiti o persi dai vegetali durante la conservazione e possono degradarsi durante la lavorazione. 

4. Sostegno al cuore

Deirdre Orceyre, un medico Naturopata, presso il Centro per la Medicina Integrata presso il Centro Medico dell'Università George Washington, dice che "qualunque verdura che abbia un colore intenso come il cavolo riccio, significa che ha un'alta concentrazione di nutrienti e si traduce in una vasta gamma di effetti anti ossidanti e antinfiammatori nel corpo" . Questo duo antiossidante e antinfiammatorio nel cavolo riccio lo rende un cibo perfetto per la salute del cuore. 
Secondo la dietista e nutrizionista Cheryl Harris, “le brassiche sono note perché aiutano la salute generale così come i problemi di cuore e tumori ma perfino in questo gruppo il cavolo riccio distanzia gli altri"  
Questo è perché il cavolo riccio ha una vasta gamma di antiossidanti e anche livelli significativi di vitamina K e un tipo di vitamina E che sembra essere buona per la salute del cuore, dice Harrys. Ha perfino mostrato di essere capace di abbassare il colesterolo in studi clinici ed alzare il rapporto  HDL: LDL fino al 27%! 

5. Sviluppo cerebrale dei bambini

Un altro dei benefici del cavolo riccio è la sua abilità di aiutare lo sviluppo del cervello del feto.  Il cavolo riccio è una valida fonte di folati. Mangiare regolarmente cavolo riccio può aiutare a prevenire vari difetti alla nascita
Molti dottori consigliano supplementi di acido folico che sono la versione sintetica dei folati che si trovano in natura. 
La carenza di folati è stata trovata legata a:
Deficienza di Vitamina B12,  Epilessia, cambiamenti negli impulsi sessuali, mancanza di concentrazione, problemi del sonno, instabilità emotiva

6. Prevenzione dei tumori 

Come tutte le altre crucifere, il cavolo riccio ha dimostrato di essere in grado di fermare la proliferazione delle cellule cancerogene (in vitro) 
Secondo il National Cancer Institute il motivo è perché esse sono ricche in glucosinolati, un comospto solforoso, Questi composti chimici si spezzano durate la digestione formando composti attivi che prevengono la proliferazione cellulare e che sono conosciti come indoli, tiocianai e isotiocianati. Essi disattivano le sostanze cancerogene e hanno proprietà antivirali e antibatteriche, oltre che antinfiammatorie. Proteggono il DNA dai danni, inducono l’apoteosi (morte delle cellule malate) e inibiscono la formazione dei tumori nei vasi sanguigni e la migrazione delle cellule cancerogene. 


7. Vista

Il cavolo riccio può migliorare la vista, due sostanze che contribuiscono a questo sono la luteina e la zeaxantina che è stato mostrato aiutano a prevenire la degenerazione maculare e la cataratta. Questi agiscono come antiossidanti nell’occhio e filtrano le radiazioni dannose della luce, l’Associazione degli optometristi Americani asserisce che queste sostanze aiutano a proteggere e mantenere le cellule sane. Dei 600 carotenoidi che si trovano in natura solo 2 vengono depositati in grandi quantità nella retina: la luteina e la zeaxantina. 


Ricette:
  • Cavolo riccio al vapore per alcuni minuti
  • Cavolo riccio tagliato fino e mangiato in insalata
  • Saltato leggermente con olio di cocco, aglio e cipolla

E’ meglio comperarlo biologico perché se non lo è, probabilmente sarà stato spruzzato con pesanti pesticidi (ne sono stati trovati 51).  

Insalata di quinoa con ciliegie e cavolo riccio
(per 4 persone)
 Ingredienti:
    2 tazze di ciliegie denocciolate e tagliate a metà  
    2 tazze di Quinoa cotta
    1/2 tazza di riso selvatico
    1 tazza di cavolo riccio a pezzetti

    1/2 tazza di sedano affettato
    1/2 tazza di mandorle spezzettate (o anacardi, o noci pecan)  
    Sale e pepe q.b.
    1/4 tazza olio di oliva 
    1/4 tazza aceto di mele
    1 cucchiaino di senape
    1 spicchio d’aglio

Istruzioni:
    Sciacquare la quinoa sotto l’acqua corrente per rimuovere l’amaro. Cuocere il riso selvatico in 3 tazze d’acqua per 15 minuti 
Scolare la quinoa e aggiungerla al riso selvatico. Cuocere la quinoa in acqua salata per 12-14 minuti. Scolarla. Mescolare quinoa e riso, le verdure, le ciliegie e le noci in un recipiente. Mescolare olio aceto, senape, aglio, sale e pepe e versare sull’insalata. 

NOTA IMPORTANTE: L'anno scorso, presa dalla foga per il 'Kale' lo avevo piantato e quando era cresciuto ne ho mangiato in abbondanza (diciamo una tazza al giorno) per varie settimane. Risultato? mi sono riempita di lividi (deve essere un forte anticoagulante). Per cui..moderazione e evitarlo se si prendono degli anticoagulanti.