mercoledì 21 gennaio 2009

L'allattamento


Il non avere latte, una volta partorito, è un evento di estrema rarità”, così c’era scritto sul cartoncino con i dati di mio figlio che mi hanno dato in clinica. Ed in effetti, se il bambino viene attaccato al seno entro brevissimo tempo dal parto (al massimo un’ora) e se si allatta “a richiesta” nei giorni seguenti (il che significa più o meno dalle 8 alle 12 volte al giorno e anche e soprattutto di notte), in terza giornata (per i cesarei in quarta) si ha la montata lattea.
La sostanza che esce dal seno all’inizio è il colostro, un liquido giallastro molto ricco di proteine e che contiene tutto quello che serve al neonato per vivere durante quei primi giorni. Non è necessario dare aggiunte di latte, o altri liquidi, anzi è sconsigliato perché il delicato sistema digestivo del neonato è fatto per ingerire, in quei giorni, solo il colostro (ecco perchè bisogna diffidare degli Ospedali con il "nido", dove le "aggiunte" sono di solito utilizzate).

Allattare, nonostante sia una cosa naturale, non è sempre facilissimo; i dotti galattofori si devono aprire e quando il bambino succhia in genere all’inizio è doloroso. Nel tempo diventa più facile e, nel giro di alcune settimane, anche piacevole. Se si allatta "a richiesta", cioè ogni volta che il bambino ha fame (e all’inizio non è facile capirlo, ma in genere come indicazione di massima si può dire che il pianto da fame è quello che non si placa con nulla), la quantità di latte prodotta dal seno materno si adatta perfettamente alla quantità necessaria dal bambino (che in seconda giornata-cioè due giorni dopo il giorno del parto- è 10 grammi al giorno, in terza, 20 grammi, in quarta 30, in quinta 40 e in sesta 50). Più il bambino ciuccia e più si stimolano le ghiandole mammarie e più aumenta il latte. Per aumentare la produzione si possono anche assumere tisane di fieno greco (in erboristeria, o la tisana della mamma Weleda). Occorre poi bere acqua, perché l’allattamento chiaramente fa perdere liquidi. Bere in base alla sete, perché troppa acqua puo’ inibire la prolattina che è l’ormone che fa produrre il latte.

Il corretto allattamento vuole che si svuoti prima un seno e poi l’altro. Quindi il bambino va tenuto su un seno finchè non si stacca, perché non c’è più latte, e poi spostato all’altro. Se il secondo viene svuotato poco, la volta successiva si inizierà da quello. E’ utile tenere un quadernetto in cui si annota quale seno ha allattato e in che ordine, insieme agli orari.

Durante le prime 6 settimane dopo il parto è sconsigliabile utilizzare ciucci o biberon per evitare che il bambino confonda il modo di succhiare, che nei due casi (ciucci e biberon da un lato e seno dall’altro) è completamente diverso. Si dice che i neonati allattati al seno in genere rifiutano il ciuccio, così non è stato per mio figlio Giacomo, che ama ciuccio e seno. Meglio non esagerare con il ciuccio (il ciuccio non come tappa bocca!) ma si è scoperto che l’uso notturno del ciuccio fa diminuire il rischio di SIDS (la sindrome da morte improvvisa dei neonati).

Durante l’allattamento è consigliato seguire una dieta particolare, evitando alcuni alimenti come bucce di pomodoro, fragole, pesche, albicocche (allergizzanti), crostacei, agrumi, spezie..però ci sono dei dottori che non considerano importante seguire questa dieta. La mia esperienza è che il pomodoro non ha per ora (siamo al 4° mese) dato effetti negativi, mentre il thé per esempio sì (il bambino non ha dormito tutto il giorno), così come gli agrumi (rigurgiti frequenti, ma potrebbe esere stata una coincidenza). Le fragole le ho evitate, così come i crostacei.

Se poi uno dei due genitori è un soggetto allergico, allora la mamma dovrà evitare, finchè allatta, di assumere latticini in modo da diminuire il rischio che il bambino diventi un soggetto allergico a sua volta. Il bambino dovrà poi parimenti evitare latticini nel primo anno di vita (fonte: Dr. Santoro, Casa di cura Santa Famiglia). La Santa Famiglia a Roma offre gratuitamente un corso sull'allattamento di un'ora e mezzo tenuto dal primario di neonatologia, Dottor Santoro.

Qui gli alimenti da evitare in allattamento
Qui la guida sull'allattamento dell'OMS
Qui le indicazioni su come usare il tiralatte
Qui le differenze tra il latte materno e quello vaccino (molto interessante, sull'importanza dell'allattamento al seno)
Qui cos'è e cosa bisogna fare in caso di mastite, che può capitare durante l'allattamento (leggere bene prima del parto perchè può venire anche nei primi giorni dopo il parto)

Se volete leggere un bel libro che fornisce molte informazioni utili sull'allattamento, vi consiglio il libro di Carlos Gonzales "Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno", io l'ho trovato illuminante.

L'unica cosa che può fare aumentare il latte è fare succhiare di più il bambino. La produzione di latte si adegua alla richiesta. Non ci sono alimenti, né bevande, né altro che possa farlo (unica cosa che è stato dimostrato possa aumentare un po' la produzione, oltre al bambino che succhia di più, è la birra, però attenzione perchè passa nel latte e il bambino può avere effetti collaterali gravi, come grave atonia e sonnolenza, per cui non vale la pena)

Per maggiori informazioni si può contattare La Leche League, la Lega del Latte, visitando il loro sito. Sono volontarie esperte di allattamento che aiutano a risolvere eventuali problemi e forniscono informazioni sull'allattamento.

Un'informazione curiosa che ho scoperto leggendo il libro di Carlos Gonzales (vedi menù accanto) è che si possono allattare anche i bambini adottati! Basta fare succhiare molto spesso il seno al bambino e questo stimola la produzione di latte. Incredibile..

Qui trovate un bell'articolo sull'allattamento, con dei video.

Qui i 10 passi per il successo dell'allattamento al seno (OMS)

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